Se stai cercando informazioni su come combattere il cyberbullismo, conosci forse una vittima da aiutare oppure vuoi verificare come bloccare un profilo social aggressivo che ti sta mettendo in difficoltà. Purtroppo, si tratta di un fenomeno molto diffuso negli ultimi anni. Secondo uno studio dell’Osservatorio Indifesa 2023, più di 6 ragazzi italiani su 10 ammettono di essere stati vittima di un episodio di cyberbullismo. 

Ma è possibile fermare queste persone che fanno del male nascondendosi dietro la schermo di un computer? Sì, i bulli digitali si possono bloccare prima che la situazione degeneri. Leggi la nostra guida per capire quali misure adottare per evitare di trasformarti in vittima o per aiutare delle persone a cui tieni.  

Cos’è il cyberbullismo?

Prima di capire come combattere il cyberbullismo, dobbiamo fare un passo indietro. Cosa si intende cioè esattamente per cyberbullismo? Si tratta di una forma di violenza messa in atto tramite mail, forum online, telefonate, social e chat di WhatsApp, Facebook, Instagram e non solo. 

Lo Stato Italiano ha promulgato una legge apposita per combattere questo fenomeno. Si tratta della legge numero 29 del 2017 in cui vengono indicati tutti i comportamenti identificabili come bullismo digitale. Secondo la norma, il cyberbullismo è una forma di molestia che tende a colpire un ragazzo/a con l’intento di isolarlo, di ridurre la sua autostima, denigrarlo o metterlo in ridicolo. Le forme più comuni di cyberbullismo includono: 

  • flaming (fiamma) – termine con cui si fa riferimento ai messaggi violenti e volgari postati nei gruppi o sui social
  • hate speech – post e commenti che incitano all’odio e alla violenza nei confronti della vittima 
  • appropriazione dell’identità virtuale della vittima con creazione di profili falsi, utilizzati per inviare messaggi e pubblicare foto. In questo modo si mette in cattiva luce la vittima attribuendole pensieri e comportamenti inopportuni.
  • pubblicazione di informazioni riservate della vittima
  • inganno o trickery – attività che consiste nel carpire la fiducia della vittima per poi rendere pubblici gli scambi privati di messaggi con le confidenze ricevute
  • revenge porn – pubblicazione di immagini, video e materiale a contenuto sessuale esplicito senza il consenso della vittima, con lo scopo di esercitare una minaccia o mettere in atto una vendetta
  • body shaming – pratica molto diffusa in rete che consiste nel postare commenti sulla vittima mettendone in ridicolo le caratteristiche fisiche e i presunti difetti estetici 

Come difendersi dal cyberbullismo: parlane subito

Sei vittima di flaming o body shaming? Non sottovalutare come ti senti e non chiuderti in te stesso. Il cyberbullismo non si combatte da soli. È vero che ignorare queste persone è la cosa migliore da fare. Se rispondi a tutti, finirai con il produrre soltanto un’escalation degli attacchi. A quel punto sarà difficile controllarli e controllare anche il tuo stato d’animo. 

Pensa che secondo uno studio dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza del 2017, le vittime di body shaming reagiscono semplicemente riducendo l’assunzione di cibo. Spesso, infatti, le vittime vengono messe al muro per il peso. Ebbene, il 49% di loro finisce per avere problemi alimentari. 

Prima di arrivare a subire conseguenze serie, parla subito con i tuoi genitori, con un insegnante o con un adulto di cui ti fidi. Condividere il problema ti aiuterà a trovare la soluzione giusta per bloccare il cyberbullo.  

Cyberbullismo, come combatterlo: richiedi la rimozione di messaggi e post ingiuriosi

Grazie alla legge del 2017 sai esattamente cosa fare se sei vittima di cyberbullismo. Puoi chiedere, infatti, la rimozione di post e messaggi al gestore di social e siti. Ti basta inviare al social X una richiesta di oscuramento dei contenuti offensivi diffusi in rete. Se il gestore non risponde entro 24 ore dall’invio della richiesta, puoi inviarne una seconda al Garante per la protezione dei dati personali. Quest’ultimo deve oscurare e rimuovere i messaggi incriminati entro 48 ore. 

Ma come procedere? Devi semplicemente accedere al sito del Garante. All’interno trovi il modello per la segnalazione. Compilalo e invialo all’indirizzo di posta elettronica: cyberbullismo@gpdp.it. Conserva comunque tutti i messaggi e i post tramite screenshot in modo da tenere traccia delle aggressioni nel caso in cui ti dovessero servire per documentare gli attacchi di cyberbullismo. 

Come combattere il cyberbullismo: l’ammonimento

Puoi inviare la richiesta di rimozione di post e messaggi al sito/garante a partire dai 14 anni di età. Per i minori di 14 anni devono procedere i genitori. 

Se il cyberbullo è particolarmente tenace e le molestie continuano, è possibile scegliere la via amministrativa. Cosa significa? Si può chiedere l’ammonimento da parte del questore. Quest’ultimo convoca il bullo insieme ai genitori in questura e lo ammonisce, prospettandogli le conseguenze legali di una reiterazione del reato. Questa procedura si adotta quando il bullo è maggiore di 14 anni. Il questore valuta la situazione e decide se convocarlo o meno in questura. Al compimento della maggiore età, comunque, l’ammonimento si estingue. 

Cyberbullismo, soluzioni: ricorrere al tribunale per sanzionare i reati

Se gli episodi di cyberbullismo sono molto seri, c’è la possibilità di rivolgersi al tribunale penale sporgendo denuncia. Quando il bullo è maggiorenne, le pene comminate possono andare da 6 mesi a 5 anni. Nel caso di un cyberbullo minorenne, invece, i giudici possono comminare una pena detentiva oppure richiedere il pagamento  di un’ammenda pari a 516 euro.

A queste pene stabilite dal tribunale penale vanno aggiunti i risarcimenti fissati dal tribunale civile. Nella maggior parte dei casi gli aggressori digitali sono dei minori. Questo significa che tutto il procedimento si svolge presso i tribunali minorili. Gli episodi di bullismo si possono perseguire entro tre mesi dall’accaduto e i reati vanno dalle minacce alle ingiurie, dalla diffamazione alle lesioni lievi: 

  • ingiuria – articolo 594 del Codice Penale – punita con una sanzione pecuniaria
  • diffamazione – articolo 595 del Codice Penale – punita con 1 anno di reclusione e una sanzione pecuniaria
  • minaccia – articolo 612  del Codice Penale – punita con 1 anno di reclusione

Come prevenire il cyberbullismo

Ci sono una serie di misure da mettere in atto per prevenire il cyberbullismo. Presidi e insegnanti, per esempio, devono intervenire non appena si accorgono di qualche molestia in atto. In che modo? Hanno l’obbligo di avvertire subito i genitori della vittima. In caso di mancata segnalazione, infatti, rischiano di doverne rispondere in sede penale e civile per omessa denuncia. 

Non solo, le scuole dovrebbero attivare programmi educativi contro il bullismo, seguire i ragazzi e applicare le misure giuste per evitare che i bulli mettano in atto i loro comportamenti. 

Ci sono poi tutta una serie di piccoli atteggiamenti da adottare che ti aiutano a capire come combattere il cyberbullismo: 

  • blocca i profili delle persone moleste
  • limita la privacy dei tuoi profili online in modo che possano vedere e condividere i tuoi contenuti solo le persone di cui ti fidi. Privatizza cioè sia il tuo account Facebook che il tuo profilo Instagram
  • filtra i commenti dei tuoi post con il tasto elimina su Instagram. Puoi anche modificare le impostazioni del tuo profilo per fare in modo che ti scrivano un messaggio diretto solo le persone che segui
  • filtra i commenti tramite parole chiave offensive su Tik Tok. In questo modo non riceverai più commenti che contengono proprio quelle parole chiave
  • blocca la persona aggressiva su WhatsApp cliccando sul nome. Si apre, infatti, un menu con la voce Blocca contatto. Seleziona l’opzione Segnala come spam e blocca e procedi
  • non accettare l’amicizia di chiunque la richieda
  • fai attenzione alle foto che posti in rete e a quelle che invii. Meglio evitare fotografie e video troppo intimi o personali

Allora, seguirai i consigli della nostra guida su come combattere il cyberbullismo?

 

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