Stai frequentando l’ultimo anno di superiori e ti chiedi come diventare assistente sociale? Il primo passo da compiere per intraprendere questo percorso è iscriversi alla facoltà di servizi sociali. Una volta ottenuta la laurea, dovrai sostenere anche l’esame di Stato che ti consente di iscriverti all’albo professionale. 

Questo è l’iter, abbastanza semplificato, che dovrai percorrere per diventare assistente sociale. Se vuoi saperne di più, continua la lettura della nostra guida. 

Diventare assistente sociale: la professione

Prima di addentrarci nella nostra guida su come diventare assistente sociale, è bene fare un po’ di chiarezza su questa professione. 

Se stai pensando a questa carriera, hai sicuramente uno spiccato interesse per gli altri e ti piacerebbe essere d’aiuto alla comunità. In effetti, l’assistente si occupa di persone che versano in condizioni di disagio. Gestisce in particolare: 

  • famiglie fragili e problematiche
  • donne e minori in difficoltà
  • persone affette da problemi di salute mentale che impattano sull’ambiente circostante
  • donne e uomini con dipendenze da alcol e da droghe
  • singoli e nuclei familiari alle prese con disoccupazione e problemi economici
  • anziani
  • minori maltrattati 
  • richiedenti asilo 

Le mansioni tipiche di un assistente sociale

Il lavoro, tra l’altro, prevede diverse fasi, dalla presa in carico della persona dopo una segnalazione all’analisi della situazione, dalla valutazione dei bisogni da colmare fino all’organizzazione dei piani di intervento assistenziali. Qui di seguito, ti proponiamo un piccolo elenco delle tipiche mansioni di un assistente sociale: 

  • segue le pratiche di adozione, affido o pre-affido
  • collabora con i tribunali per i minorenni, il dipartimento di salute  mentale e i servizi per le tossicodipendenze
  • si occupa della certificazione della legge 104 per il riconoscimento dell’invalidità
  • interviene a supporto di anziani e persone con invalidità
  • si occupa del reinserimento di ex detenuti
  • mette in atto misure per il contenimento della dispersione scolastica
  • supporta le famiglie in difficoltà
  • organizza progetti di occupazione per i minori a rischio

Assistente sociale come si diventa: la laurea triennale

Se l’elenco delle mansioni non ti ha spaventato, puoi continuare la lettura e capire il percorso universitario da intraprendere. Devi cioè iscriverti alla facoltà di Servizio sociale. Nella maggior parte degli atenei il corso è a numero programmato. Questo significa che l’iscrizione è vincolata al superamento di un test di ingresso. Dopo aver concluso l’esame di maturità, compra i libri necessari e preparati per sostenere il test. Dovrai trascorrere l’estate a studiare, ma l’impegno verrà ripagato dalla possibilità di iniziare il percorso di studi che ti permetterà di fare il lavoro che desideri.  

Il piano di studi della triennale in Servizio sociale prevede materie come: 

  • metodi e tecniche per il servizio sociale
  • istituzioni di diritto pubblico 
  • metodologia e tecnica della ricerca sociale sul territorio
  • diritto privato
  • psicologia sociale 
  • psicologia del lavoro
  • organizzazione dei servizi sociali sul territorio
  • sociologia criminale

Al termine del percorso triennale, non potrai lavorare subito. Se non vuoi proseguire gli studi e iscriverti all magistrale, hai l’opportunità di diventare assistente sociale semplice o AS. Devi sostenere, però, un esame di stato che include due prove scritte, una prova orale e una prova pratica. Quest’ultima prevede, per esempio, delle proposte per la risoluzione di un caso esposto dalla commissione. La prova orale, invece, include una serie di domande su argomenti di deontologia professionale, la discussione dell’elaborato scritto e un esame critico dell’attività svolta durante il tirocinio. 

Se superi l’esame, hai diritto a iscriverti all’albo professionale nella sezione B e a iniziare a lavorare come assistente sociale. 

Assistente sociale specialista ASS: la laurea magistrale 

Preferiresti proseguire gli studi e iscriverti alla magistrale? Allora, il tuo percorso continua con uno dei seguenti corsi: 

  • 57/S – Programmazione e gestione delle politiche sociali 
  • LM-87 – Servizio sociale e politiche sociali 

Una volta conseguita la laurea specialistica, dovrai comunque sostenere l’esame di stato. Ovviamente, non sono necessarie due prove. Farai l’esame solo al termine della magistrale. Il concorso prevede sempre due prove scritte, un colloquio orale e una prova pratica. 

In caso di esito positivo, ti iscrivi all’albo professionale nella sezione A con il titolo di ASS – assistente sociale specialista. Rispetto all’assistente semplice avrai maggiori mansioni organizzative e sarai più coinvolto nella creazione e nella gestione dei piani di intervento. 

Diventare assistente sociale: i concorsi pubblici

Ora che hai capito quale percorso universitario seguire, passiamo alla ricerca vera e propria del lavoro. 

Gli assistenti possono lavorare sia nel settore pubblico che in quello privato. Vuoi lavorare presso i servizi sociali comunali? Allora, dovrai sostenere un concorso pubblico. Per lavorare negli enti dello stato, infatti, bisogna necessariamente seguire questo iter. Dovrai cioè aspettare che bandiscano dei concorsi nella regione in cui vivi o in qualsiasi altra regione italiana. In ambito pubblico, tra l’altro, l’assistente sociale lavora anche negli ospedali, nei SERT, nei centri di salute mentale, presso i tribunali minorili e non solo. 

Potresti, però, trovare lavoro anche nel privato. Qui sotto, hai a disposizione un elenco di posti in cui vengono impiegati gli assistenti sociali:  

  • case di cura
  • centri di riabilitazione
  • comunità alloggio per i disabili
  • centri socio educativi
  • comunità familiari
  • alloggi per l’autonomia
  • centri diurni per gli anziani
  • comunità di recupero per i tossicodipendenti
  • centri di accoglienza per i rifugiati o per i minori maltrattati 
  • centri di aggregazione giovanile

Corso assistente sociale: i requisiti personali

Come avrai intuito, la figura dell’assistente sociale è molto complessa e richiede il possesso di una serie di qualità personali. 

Nella nostra guida su come diventare assistente sociale non potevamo tralasciare questo aspetto. Per fare questa professione devi aderire a un profilo specifico. Sono necessarie, infatti, le seguenti caratteristiche personali per esercitarla al meglio: 

  • spiccata capacità di ascolto e comunicazione – gli utenti vanno ascoltati con attenzione per comprenderne disagi e problematiche. Solo dopo un’attenta fase di ascolto, infatti, è possibile pianificare gli interventi
  • propensione alla relazione con gli altri
  • doti diplomatiche e di negoziazione – in molte situazioni è necessario giungere a dei compromessi con gli utenti per risolvere delle situazioni di impasse
  • spirito di iniziativa – fondamentale per intervenire con efficacia nelle situazioni più delicate e complesse 
  • abilità organizzative e gestionali 
  • capacità di valutare oggettivamente le situazioni senza lasciarsi influenzare o fuorviare dall’aspetto emotivo
  • propensione al lavoro in team

L’ultimo punto dell’elenco, per esempio, è davvero fondamentale. L’assistente sociale, infatti, collabora con diverse figure ed è importante che sia in grado di coordinarsi con tutti e di svolgere sempre il proprio lavoro in funzione e per il bene dell’utente finale. 

Quanto guadagna in media un assistente sociale?

Concludiamo la nostra guida con un piccolo approfondimento sull’aspetto economico, che va sempre valutato con attenzione al momento della scelta di una carriera professionale. 

Gli stipendi variano molto a seconda che il lavoro venga svolto nel settore pubblico o in quello privato. In ambito pubblico, per esempio, l’assistente lavora 36 ore a settimana. Lo stipendio medio mensile si aggira sui 1500 euro. In ambito privato, invece, lo stipendio mensile è pari a circa 1200 euro. 

I tassi occupazionali comunque sono abbastanza buoni. Secondo una ricerca di Almalaurea, pubblicata nel 2016, il 51% dei laureati triennali ha trovato lavoro a 12 mesi di distanza dal conseguimento del titolo. 

Va ancora meglio per coloro che decidono di proseguire gli studi e iscriversi alla magistrale. Il 65% lavora a distanza di 12 mesi dalla laurea. La percentuale cresce notevolmente con il trascorrere del tempo. Dopo cinque anni dalla laurea, infatti, lavora l’85% dei laureati in Servizio sociale e politiche sociali. 

 

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