Nel nostro immaginario mediato dalle serie televisive e dai mass media, la figura del criminologo beneficia di un’aura di mistero e avventura.

Molti collegano questo mestiere a laboratori high tech, scene del crimine, impronte digitali, perizie forense, ma la realtà è che il ruolo del criminologo viene spesso confuso con quello dell’investigatore o del perito forense.

In quest’articolo cerchiamo quindi di fare un po’ di chiarezza su questo lavoro, entrando poi nel vivo della questione, dando indicazioni chiare e specifiche a chi vuole diventare criminologo.

Qual è il ruolo del criminologo?

Quello che nelle serie televisive viene chiamato profiler, è tutt’altro che un investigatore. Il criminologo analizza il fenomeno criminale da più angolazioni (sociale, antropologica, psicologica, ecc.) per comprendere il crimine, le sue cause, i suoi contesti, i responsabili e le vittime.

Perché un individuo o un gruppo di individui si impegna in un comportamento delinquenziale? Perché continuerà su questa strada? O, al contrario, perché ne uscirà? Cosa significa tale comportamento per il criminale, la vittima e l’ambiente sociale? Il criminologo cerca di rispondere a queste diverse domande tenendo conto del contesto familiare e professionale, della cerchia degli amici e delle attività della persona incriminata.

Il criminologo può quindi intervenire sia in termini di prevenzione che di riabilitazione, aiutando il reintegro degli autori di un reato nella società, tutelando i diritti degli individui e della comunità.

Concretamente, il criminologo può:

  • Sostenere, a fini preventivi, l’integrazione sociale di un target vulnerabile, disadattato o a rischio;
  • Valutare il rischio di recidiva di un individuo accusato di un atto criminale e presentare raccomandazioni ai tribunali;
  • Promuovere il reinserimento dei delinquenti attraverso l’istituzione di programmi clinici quali l’assistenza psicologica, la lotta alle dipendenze e la formazione professionale;
  • Operare come consulente in campo criminologico;
  • Sviluppare strategie per aiutare le vittime di reato e i loro parenti;
  • Supportare le autorità e suggerire misure da adottare per prevenire la delinquenza e promuovere la riabilitazione sociale;
  • Partecipare a campagne di sensibilizzazione per contrastare la criminalità.

L’esperienza psicosociale del criminologo lo porta a lavorare in centri di detenzione, centri di riabilitazione, centri di servizi sanitari e sociali, centri giovanili, case di accoglienza, organizzazioni comunitarie e per lo Stato.

I diversi tipi di criminologo

Il criminologo può specializzarsi in ambiti diversi e avere competenze diverse a seconda del percorso intrapreso. La criminologia stessa è una disciplina eclettica, che non costituisce una scienza unitaria. Ecco spiegata la diversificazione del lavoro del criminologo, che può specializzarsi ulteriormente in cinque ambiti.

Il criminologo clinico

Il criminologo clinico analizza singolo e specifici casi, allo scopo di ricostruire le motivazioni che hanno portato all’esecuzione del crimine, al fine di formulare una diagnosi e delineare la possibile terapia. Lo scopo è quello di comprendere l’effettiva pericolosità sociale del soggetto ma anche valutare la possibilità di rieducazione e reinserimento sociale. Questo tipi di criminologo viene nominato da un giudice che, per le indagini, deve capire se l’imputato sia in grado di intendere e di volere o meno.

Il criminologo accademico

Il contesto di lavoro del criminologo accademico è quello delle università, dove svolge principalmente attività di ricerca e analisi statistica. Studia i diversi profili psicologici non solo dei criminali, ma anche delle vittime, identifica le aree a maggior concentrazione criminale e le motivazioni scatenanti. I loro studi vengono poi utilizzati da criminologi e forze dell’ordine, per inquadrare meglio il fenomeno criminale.

Il criminologo forense

Lo studio delle tossicodipendenze e della malattie mentali è competenza del criminologo forense, che studia i possibili risvolti criminologici di questi fenomeni. Anche in questo caso il suo apporto è estremamente importante in tribunale nel quadro dell’imputabilità del soggetto, a sua volta collegata alla valutazione della capacità di intendere e di volere.

Il criminologo penitenziario

Il criminologo penitenziario ha soprattutto un ruolo di supporto e assistenza, nel seguire il percorso psicologico dei criminali durante il loro periodo di detenzione. Collabora dunque con le autorità carcerarie, con i magistrati e le autorità giudiziarie, mettendo in atto una serie di strategie finalizzate al recupero e al reintegro in società del detenuto.

Il criminologo investigativo

Il criminologo investigativo è quello che svolge l’attività più “attraente” agli occhi dell’immaginario collettivo. Il suo ruolo principale è quello di entrare nella mente del criminale, capire le motivazioni che lo inducono a commettere i reati e aiutare le autorità a catturarlo. In particolare, deve capire se i gesti violenti sono frutto di una malattia mentale oppure sono il risultato di un passato traumatico. Si occupa soprattutto di casi di natura violenta e seriale, e spesso collabora sulla scena del crimine con gli investigatori e la scientifica. Deve ovviamente possedere un’ottima padronanza delle tecniche investigative conoscere adeguatamente le metodologie di investigazione scientifica.

Quale laurea serve per diventare criminologo?

Partiamo col dire che in Italia la criminologia non è riconosciuta come una professione a sé, ma come una specializzazione. Non esiste un albo professionale dei criminologi, cosa che invece caratterizza altri ruoli, come quello dello psicologo, dell’avvocato o del medico. 

Di conseguenza, non esiste nemmeno un percorso di studi dedicato o una laurea in criminologia. Il criminologo è un professionista con competenze multidisciplinari, che può formarsi attraverso diversi percorsi di studio ed esperienze.

La strada tradizionale, quella che dà maggiori possibilità, prevede l’iscrizione a un corso di laurea in giurisprudenza o in psicologia (ma non sono da escludere sociologia e medicina). A prescindere dalla strada accademica intrapresa, bisogna avere solide nozioni in diritto privato, storia del diritto, filosofia del diritto, diritto romano, tecniche investigative, psicopatologia forense e profiling, diritto dell’unione europea e genetica forense.

Il passo successivo è quello di iscriversi a un master o a un corso di specializzazione in criminologia. La partecipazione a tirocini ed esperienza extra-formative permetterà di consolidare ed approfondire le conoscenze apprese.

L’ultimo step è quello di ottenere l’abilitazione nel proprio campo di riferimento per poter poi svolgere in un secondo momento anche la professione di criminologo.

La comprensione dei fatti criminali è infatti una competenza sempre più richiesta in vista della preparazione ai concorsi di mestieri attinenti alla criminalità, soprattutto nel campo delle forze di difesa.

Dove lavora il criminologo?

Il criminologo può operare in molteplici settori quali polizia di Stato, penitenziari, centri di accoglienza o riabilitazione, centri di salute mentale, centri di assistenza sociale pubblici, difesa sociale, associazioni specializzate nel campo della devianza (tossicodipendenze, ecc.), aiuto alle vittime, assistenza sociale aiuto a imputati, detenuti, detenuti e rilasciati, aiuto e protezione dei bambini e dei giovani e ricerca, ma anche sicurezza e intelligence.

In queste strutture può lavorare in qualità di dipendente o come esperto in criminologia per fornire assistenza nella comprensione del fatto criminale. Il criminologo è in grado di lavorare sia da solo che in team. Per la maggior parte svolge lavoro d’ufficio, ma può anche effettuare sopralluoghi sulla scena del crimine.

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