Non tutti gli studenti delle superiori riescono a raggiungere il diploma nei tempi previsti. C’è chi abbandona la scuola per motivi personali, chi preferisce iniziare da subito a lavorare e chi, semplicemente, non si è impegnato abbastanza.

Ma sarebbe sbagliato considerarla come un’occasione perduta: il sistema scolastico italiano dà l’opportunità a tutti di mettersi in pari con gli studi e conseguire il diploma da privatista. In questo modo, chi si è “pentito” di non aver mai preso il diploma, può studiare in autonomia e presentarsi a scuola “solo” per dare gli esami.

In questo articolo vedremo tutto quello che c’è da sapere prima di affrontare la maturità da privatista.

In cosa consiste studiare da privatista?

Studiare da privatista significa presentarsi all’Esame di Stato in qualità di candidato esterno, insieme ai candidati interni, ovvero gli altri studenti in corso. Si hanno gli stessi diritti e doveri di tutti gli altri studenti e si viene valutati dalla stessa Commissione di docenti, all’interno di un istituto scolastico scelto dal candidato. Molte scuole pubbliche mettono a disposizione delle aree completamente dedicate ai privatisti.

L’unica, grande, differenza, sta nelle modalità di studio. Mentre il candidato interno è uno studente che frequenta regolarmente i corsi, in veste di privatista dovrai studiare tutte le materie da autodidatta per poter sostenere l’esame. Se questo viene superato, il tuo diploma avrà lo stesso valore legale di un diploma ordinario.

Inoltre, rispetto al percorso tradizionale, gli studenti privatisti sono tenuti a sostenere un esame preliminare, il cui superamento determina l’ammissione all’Esame di Stato. Durante questo test dovrà dare prova di aver acquisito tutte le conoscenze basiche delle principali materie.

Studiare da privatista offre una discreta flessibilità, non soltanto per la gestione autonoma dello studio, ma anche perché è possibile accorpare gli anni, magari richiedendo di studiare due anni in uno. Oltretutto, se hai più di 19 anni, puoi studiare fino a cinque anni insieme. Non è una soluzione adatta a tutti, ma è senz’altro il modo migliore per ottimizzare i tempi.

I requisiti per poter sostenere l’esame da privatista

Non ci sono limiti d’età per il sostenimento dell’esame di maturità da privatista. Esistono però alcuni requisiti da dover rispettare:

  • il possesso della licenza media;
  • l’idoneità all’ultima classe;

Solo in presenza di queste due condizioni sarà possibile avere accesso all’esame preliminare e, successivamente, all’Esame di Stato. Devono ripetere l’esame preliminare anche gli studenti privatisti che non sono riusciti a superare l’Esame di Stato.

Come si svolge l’esame di idoneità?

Per il passaggio da una classe all’altra, è necessario sostenere una serie di esami di idoneità, che possono accorpare più programmi se prevedi di sostenere più anni in uno. Se le modalità per l’Esame di Stato sono le stesse previste per tutti gli altri studenti, gli esami di idoneità sono qualcosa di completamente nuovo per un privatista.

Innanzitutto, per conoscere i programmi da studiare e le modalità di esame, sarà bene organizzare un incontro con il preside dell’istituto scelto. Spesso si ritiene che i programmi dei privatisti siano più stringati rispetto quelli previsti per gli altri studenti, ma non sempre è così.

Ogni scuola ha dunque delle proprie metodologie d’esame: c’è chi organizza l’esame come se fosse un vero Esame di Stato, ovvero con una sola interrogazione che coinvolge tutti i professori interessati; chi preferisce interrogare lo studente privatamente e chi preferisce raggruppare gli esami a blocchi di tre. Se l’esito delle prove è positivo, lo studente ha la possibilità di frequentare la classe più avanzata per la quale ha fatto richiesta.

Cos’è l’esame preliminare?

L’esame preliminare è lo step che precede il sostenimento dell’esame di maturità. L’ammissione del candidato è subordinata al superamento dell’esame preliminare, inteso ad accertare, attraverso prove scritte, grafiche, scrittografiche, pratiche e orali, secondo quanto previsto dal piano di studi, la preparazione del candidato stesso nelle materie dell’anno o degli anni per i quali non sia in possesso della promozione o dell’idoneità alla classe successiva.

Una volta giunto all’ultimo anno, lo studente dovrà presentare domanda di ammissione all’Esame di Stato, generalmente entro la fine di novembre dell’anno precedente. Per l’esame preliminare lo studente dovrà sostenere un esame su tutte le discipline dell’ultimo anno o degli anni per i quali non sia in possesso della promozione o dell’idoneità. Per ottenere l’ammissione all’Esame di Stato il candidato deve raggiungere la sufficienza in tutte le discipline.

Come si svolge l’Esame di Stato da privatista?

Se la richiesta inoltrata a inizio anno scolastico viene accettata, lo studente potrà accedere alla consultazione del programma ministeriale con tutte le informazioni dettagliate. Per i candidati esterni viene elaborato un diverso programma di studi, che riporta le materie da studiare e quelle presenti in sede d’esame.

Le modalità di accertamento delle conoscenze da parte dei candidati esterni durante la prima, la seconda e la terza prova sono le stesse per i candidati interni. Per i privatisti, l’Esame di Stato viene articolato in 3/4 prove scritte e in un colloquio orale.

Le prove scritte

L’esame scritto è strutturato in 3 diverse prove: 2 vengono stabilite dal Ministero, e sono uguali in tutta Italia, la terza è invece a discrezione della Commissione d’esame. Mentre, per le prime due prove, gli studenti hanno a disposizione 6 ore, per la terza la durata può oscillare dalle 4 alle 6 ore. In genere, al momento dell’iscrizione all’esame da privatista, sono comunicate tutte le notizie utili.

Le tre prove sono così ripartite:

  • Prima prova. In questa prova lo studente dovrà produrre un elaborato scritto, che può essere un breve saggio così come un articolo di taglio giornalistico. Per avere un’idea di quello che potrebbe essere richiesto, è possibile consultare l’archivio delle tracce degli anni accademici precedenti pubblicato sul sito del MIUR.
  • Seconda prova. Verte sulla materia caratterizzante il corso di studi. Anche questa traccia viene rivelata allo studente il giorno d’esame.
  • Terza prova. Prende in considerazione un massimo di 5 materie e può articolarsi in una trattazione sintetica, in questionari, soluzioni a problemi scientifici o un elaborato progettuale.

La prova orale

Durante l’esame orale, lo studente avrà all’incirca 20 minuti per presentare la sua tesina. Dopodiché la Commissione può introdurre una serie di domande, riguardanti la tesina e non solo. I professori della Commissione d’esame possono interrogare il candidato su tutte le materie per le quali hanno diritto di insegnamento. Generalmente, l’intera prova orale dura all’incirca 40-50 minuti.

Infine, si procede alla verifica e al commento delle prove scritte. In questa fase al candidato viene rivelato l’esito e la votazione delle prove scritte. L’ultimo step è rappresentato dall’elaborazione del voto finale che sarà deciso dalla commissione, secondo diversi parametri.

Per il voto di maturità vengono considerati i risultati delle prove orali e scritte, i crediti scolastici ed eventuali meriti. Il diploma di maturità si consegue con una votazione minima di 60/100.

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