La domanda “cosa fare dopo giurisprudenza?” ha diverse risposte. Le opzioni di scelta, infatti, sono molto numerose. Puoi fare l’avvocato, il notaio e il magistrato oppure lavorare nel settore delle risorse umane o ancora occuparti di giornalismo o di consulenza. Scopri insieme a noi tutte le opportunità in modo da fare la scelta più giusta per te. 

Cosa fare dopo la laurea in giurisprudenza: le professioni legali 

Se vuoi iscriverti a giurisprudenza, avrai sicuramente pensato a professioni come l’avvocato o il magistrato. Si tratta, senza dubbio, di due sbocchi naturali per questo percorso di studi. Se hai fatto un piccolo sondaggio tra amici e conoscenti chiedendo loro cosa fare dopo giurisprudenza, ti sarai sentito rispondere il più delle volte: l’avvocato. 

Allora, ti diamo un paio di informazioni utili nel caso tu voglia diventare un legale. Dopo la laurea, dovrai seguire un tirocinio di 18 mesi presso uno studio legale. Non puoi scegliere, però, uno studio qualsiasi perché il titolare deve essere iscritto all’albo da almeno 5 anni. In realtà potresti iniziare il praticantato anche prima di laurearti. È consentito, infatti, svolgere sei mesi di tirocinio nell’ultimo anno accademico. 

Una volta trascorsi i 18 mesi, hai tutte le carte in regola per sostenere l’esame di stato per ottenere l’abilitazione e iscriverti all’albo professionale. L’esame consiste in 3 prove scritte e 1 prova orale. 

 

Che tipo di avvocato vorresti diventare dopo giurisprudenza?

Ovviamente, parlare così semplicemente di avvocato è troppo generico. Dovresti cioè chiederti che tipo di avvocato ti piacerebbe essere. Oggi esistono, infatti, ben 18 diverse specializzazioni. Diventare un esperto in un dato settore legale è una mossa vincente. È vero che il lavoro diventa settoriale, ma è anche vero che sei in grado di offrire una competenza tale da garantirti un certo successo professionale.
Ecco a te, l’elenco delle specializzazioni esistenti nelle varie aree del diritto:

  • agrario
  • ambientale
  • minorile
  • industriale e delle proprietà intellettuali
  • tributario, fiscale e doganale
  • successorio 
  • penale
  • amministrativo
  • dell’Unione Europea 
  • del lavoro, sindacale, della previdenza e dell’assistenza sociale 
  • fallimentare e delle procedure concorsuali
  • bancario e finanziario
  • della navigazione e dei trasporti

Come diventare magistrato

Se la tua risposta alla domanda “cosa fare dopo giurisprudenza?” è il magistrato, allora leggi la nostra piccola guida qui di seguito.
Per intraprendere questa carriera devi superare un concorso pubblico, a cui non è possibile accedere solo con la laurea magistrale. Dopo l’università hai quattro percorsi possibili davanti a te tra cui scegliere:

 

  • iscriverti a una scuola di specializzazione per le professioni legali (SSPL). La scuola dura due anni durante i quali potrai effettuare anche il tirocinio presso gli uffici giudiziari. Per accedere a una SSPL, però, devi superare un concorso pubblico. Dopo la scuola, tenti il concorso per la magistratura. 
  • fare un tirocinio della durata di almeno 18 mesi presso l’avvocatura dello Stato oppure presso gli uffici giudiziari. Dopo il praticantato, hai la possibilità di provare il concorso per magistrato
  • portare a termine il tirocinio forense di 18 mesi, superare l’esame di Stato per l’abilitazione alla professione di avvocato e poi provare il concorso pubblico per la magistratura 
  • ottenere il dottorato di ricerca in materie giuridiche. La tesi di dottorato si sostiene dopo tre anni. Una volta terminato il dottorato, hai accesso al concorso per la magistratura

 

Cosa fare dopo laurea in giurisprudenza: notaio

Ti interesserebbe intraprendere la carriera di notaio? Il percorso è il seguente: 

  • laurea magistrale in giurisprudenza
  • pratica notarile nello studio di un notaio per un periodo minimo di 18 mesi, con relativa iscrizione nel registro dei praticanti presso il consiglio notarile della tua città/provincia. Ogni due mesi, dovrai presentare un certificato firmato dal notaio dello studio in cui fai il tirocinio. Il certificato serve per documentare l’effettivo svolgimento del praticantato
  • superamento del concorso pubblico per notai che prevede tre prove teorico-pratiche e un esame orale 

Se riesci a vincere il concorso, sei tenuto ad avviare il tuo studio notarile entro tre mesi dalla pubblicazione della graduatoria. 

Dopo giurisprudenza cosa fare? Carriera nel settore pubblico

Il settore pubblico è una delle risposte alla domanda “cosa fare dopo giurisprudenza?”. Un laureato magistrale, infatti, può lavorare in tutti gli enti elencati qui sotto: 

  • pubblica amministrazione
  • organi di governo locale come i comuni, le provincie e le regioni in qualità di segretario comunale, funzionario ministeriale, consigliere parlamentare e non solo
  • avvocatura dello Stato come procuratore, avvocato distrettuale eccetera
  • camera di commercio, AUSL (azienda unitaria sanitaria locale), università statali come esperto legale o dirigente amministrativo
  • amministrazione giudiziaria come funzionario di cancelleria o direttore amministrativo
  • organismi di arbitrato e conciliazione 
  • consolati e ambasciate
  • organismi europei (funzionario UE, giurista presso la Corte di Giustizia)
  • organizzazioni internazionali sia governative che non governative come funzionario 

Carriera privata dopo la laurea in giurisprudenza

Non esiste solo il settore pubblico per i laureati in giurisprudenza. Se non ti piace l’idea di lavorare nella pubblica amministrazione o di diventare avvocato, notaio o magistrato, hai tante diverse opzioni possibili in ambito privato. Puoi cioè lavorare nelle banche, nei gruppi assicurativi, nelle agenzie immobiliari, nelle aziende e non solo. Ti proponiamo un piccolo elenco di professioni a cui aspirare una volta concluso il tuo percorso di studi:

  • giurista d’impresa ed esperto in contrattualistica negli uffici legali delle aziende private 
  • tecnico del lavoro bancario 
  • operatore di borsa e agente di cambio
  • agente assicurativo, perito, valutatore del rischio e agente liquidatore
  • consulente del lavoro
  • procuratore sportivo
  • agente e perito immobiliare
  • consulente in materia di proprietà industriale e intellettuale
  • data protection officer o responsabile della protezione dei dati 

Giurisprudenza cosa fare dopo? Il responsabile della protezione dei dati

Il DPO (data protection officer) o RPD (responsabile della protezione dei dati) è una nuova professione introdotta con il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati, meglio noto come GDPR. L’adozione, avvenuta nel 2016, ha portato cioè con sé la creazione di questo ruolo professionale. Il responsabile della protezione dei dati viene nominato dai titolari delle aziende o degli enti e ha i seguenti compiti: 

  • fornisce consulenza sulle norme previste dalla legge in materia di tutela dei dati personali. Informa cioè il titolare e i dipendenti sugli obblighi previsti dalla legge
  • controlla il rispetto del regolamento 
  • coopera con le autorità di controllo 

Cosa fare dopo giurisprudenza: la carriera in polizia, carabinieri e non solo

Ti piacerebbe entrare nelle forze armate e fare carriera? Ci sono tutta una serie di ruoli a cui si accede proprio con la laurea in giurisprudenza, ovviamente dopo aver superato un concorso pubblico: 

  • commissari nella polizia di Stato 
  • ufficiali della guardia di finanza 
  • tenenti del corpo di commissariato dell’esercito
  • tenenti dell’arma dei carabinieri con ruolo tecnico logistico (RTL) nel settore amministrativo

 

Insegnare con una laurea in giurisprudenza? È possibile

Infine, se non ti dispiacerebbe affatto intraprendere la carriera di insegnante, la laurea in giurisprudenza ti garantisce persino questa possibilità. Ti dà accesso, infatti, alla classe di concorso A-46 in scienze giuridico-economiche. Cosa significa? Puoi insegnare diritto ed economia nelle scuole superiori, tra cui i licei (liceo sportivo e liceo delle scienze umane), gli istituti tecnici e gli istituti professionali. 

Per poter usufruire di questa opzione, però, il tuo piano di studi universitario deve includere esami specifici, tra cui quello di economia politica, di economia aziendale, di statistica economica e di economia aziendale. 

Dopo aver letto la nostra guida hai le idee più chiare? Ora hai capito cosa ti piacerebbe fare dopo la laurea in giurisprudenza?

 

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