Quanti di voi hanno un progetto, un sogno che vorrebbero realizzare?

 

Proprio tu che leggi, sicuramente hai un’idea innovativa che vorresti rendere realtà, ma non riesci a trovare qualcuno che investa in te.

Mi chiamo Edoardo Bachis, mi sono Laureato all’Unicusano nel 2017 in ingegneria meccanica e vi racconterò come grazie alla mia università sono riuscito a coronare il mio sogno di costruire un go kart da corsa!

Ho iniziato il mio percorso universitario nel 2015 ed ho scelto ingegneria meccanica data la mia enorme passione per i motori. Fin da piccolo infatti ho sempre avuto il sogno di lavorare nel settore delle gare automobilistiche, correndo sporadicamente con i go kart e lavorando nell’officina sotto casa per imparare i segreti della meccanica.

Durante gli studi universitari non avevo fondi per poter continuare le mie solite attività di pilota amatoriale, ma stare lontano dai circuiti per un ragazzo come me era impensabile.

Nel 2016
durante il secondo anno ho cominciato a lavorare ad un’idea, costruire un go kart  (un prototipo) con un motore 4 tempi economico per poter correre in pista spendendo cifre ragionevoli. Come accennavo prima non avevo il minimo budget né per correre, né tanto meno per costruire un prototipo mondiale di un kart, ma la voglia era tanta e dovevo assolutamente trovare un modo per realizzare la mia idea cominciando col trovare qualcuno pronto ad investire.

La soluzione in verità ce l’avevo proprio davanti agli occhi: la mia Università, l’Unicusano!

Ho preparato un semplicissimo progetto in power point (ripetuto poi fino alla noia) per spiegare la mia idea alla dirigenza dell’Unicusano ed ottenere i fondi per il go kart.

La risposta dell’Unicusano è stata incredibile!

L’Università ha deciso di mettermi a disposizione il laboratorio di meccanica e di coprire interamente il budget per costruire un go kart proprio come lo avevo immaginato!

A Gennaio 2017 abbiamo cominciato a costruire un go kart unico al mondo!

L’avventura comincia a gennaio 2017, 5 ragazzi scelti da me, per formare la squadra che in soli 7 mesi avrebbe poi dovuto costruire un go kart  con motore YX185, il primo prototipo al mondo (si non ne esiste un altro uguale sulla faccia della terra).

La mia idea era quella di costruire un go kart veloce ma molto più economico di quelli attualmente disponibili sul mercato che usano motori 2 tempi molto prestanti ma anche fragili e costosi.

Siamo partiti dal telaio nudo, un semplice telaio usato di un kart 125, su cui dovevamo installare un motore completamente diverso, un 4 tempi monocilindrico derivato da una pit bike.
Adattare un telaio cosi minuto ad un motore completamente diverso era una sfida complicata, avevamo poco spazio e dovevamo spostare molti componenti, come ad esempio il sedile del pilota.
Per poter trovare la configurazione finale abbiamo dovuto simulare la seduta del pilota, appoggiando i compenti per effettuare tutte le misure e deciderne la posizione.
Si apriva cosi la fase più difficile del progetto, dovevamo creare e saldare tutte le sovrastrutture del telaio. Particolarmente complicate erano le piastre del motore, di cui avevo realizzato prima due dime di legno, poi ridisegnate al CAD ed infine realizzate tagliando al laser due piastre di acciaio da 5mm. Provata la posizione di tutti i componenti, dopo tante difficili scelte, avevamo deciso la collocazione finale di tutte le parti.

L’ambiente di laboratorio era fantastico, si lavorava tanto e si riusciva ogni giorno a completare un lavoro diverso ma si trovava sempre il tempo per farsi una risata, spesso innescata dalle barzellette di Fabio che raccontate con l’accento da vero toscano ci faceva piegare del ridere.

L’emozione della prima volta che abbiamo acceso il motore!

Uno dei momenti più belli di questa splendida avventura è stata la prima volta in cui abbiamo acceso il motore.
Eravamo ormai in piena estate, riparati sotto l’ombra di un pino nel giardino interno dell’università e per accendere il motore dovevamo spedalinare. Non voleva saperne di accendersi e provavamo ormai da più di un’ora, ma alla fine proprio quando stavamo per mollare: BUM! Un boato secco ed il motore che prendeva vita, ovviamente con lo scarico completamente libero sotto le finestre degli uffici. Si erano affacciati in parecchi, non solo per il motore ma anche per le nostre esultanze scatenate, una scena epica che ci è costata qualche ramanzina.

Avevamo così ultimato il prototipo, ancora senza le carenature, pronto per fare il primo giro inaugurale.
In un caldissimo pomeriggio di luglio, l’Unicusano kart compiva i primi giri sulle sue gomme slick, eravamo riusciti in soli 7 mesi a creare un prototipo funzionante e devo dire che oltre a funzionare andava anche molto forte, una soddisfazione immensa, per me in primis che tanto avevo sognato quel momento e per tutta la squadra che aveva speso tante ore per costruirlo.
Rimaneva solo la parte estetica, avevo già in mente da tempo la livrea del kart e volevo inoltre rendere omaggio a tutte le persone che avevano dato il cuore per costruire un go kart unico al mondo, così decisi di scrivere il loro nome sulle fiancate: Fabio del Duchetto, Luca Aveni, Eleonora Massacci, Damiano Petralia ed il nostro professore di meccanica Oliviero Giannini.

L’idea di costruire un go kart è stata la chiave di volta della mia carriera!

A soli tre mesi dalla Laurea ho trovato lavoro nel settore automotive, in FCA dove lavoro tutt’oggi, inoltre l’enorme esperienza maturata per realizzare questo prototipo mi torna utile in molte situazioni.

L’università ha veramente creduto in noi, investendo nel progetto e mettendoci a disposizione qualunque cosa.
Sono veramente grato, se oggi lavoro nel settore a cui aspiravo da studente è grazie all’Unicusano e alla possibilità che mi ha dato.
Tutti gli studenti volenterosi si meritano di avere alle spalle una struttura solida che investe nei giovani come l’Unicusano ha fatto con me.
(Leggi di più sulla carriera di Edoardo in FCA  qui)

A tutti i miei coetanei auguro di non perdere mai  la capacità di saper sognare, anche quando sembra impossibile realizzare le proprie idee.

Ci vediamo in pista!

Edoardo