Intuizione o raziocinio? La nostra mente spesso ci inganna con le sue rigide regole, i suoi schemi, le sue false credenze; l’intuizione invece ci permette di commettere meno errori perché in grado di trovare soluzioni migliori.

Secondo la scienza, l’intuizione batte il ragionamento analitico: così avvenne per il matematico Carl Friedrich Gauss, quando proprio una intuizione gli permise di svelare la soluzione del problema che provava invano a risolvere da molto tempo; così avvenne per Archimede, che esclamò “EUREKA!”, quando concepì il principio secondo il quale un corpo immerso in un fluido è sottoposto a un forza uguale al peso del fluido spostato.

Ma cos’è un’intuizione? Dal latino intueor (composto da in = «dentro», + tueor = «guardare», cioè «entrar dentro con lo sguardo»), rappresenta un sapere innato, supremo e immediato secondo i grandi filosofi di un tempo. L’intuizione è frutto della mente inconscia e quindi non si manifesta facilmente, a patto di sapersi ascoltare. Le intuizioni escono dalle nostre esperienze immagazzinate, dai successi e dai fallimenti.

Intuizione

Per la maggior parte delle persone, le emozioni non sono affidabili nella guida delle proprie decisioni e, di conseguenza, si ricorre alla logica e alla razionalità. L’intuizione è una mappa mentale che si attiva nel nostro emisfero destro, specialista dell’immaginario, dell’inconscio e della nostra capacità di sintesi.

L’intuizione ha lo scopo di fornirci una risposta illuminante e di orientarci ai grandi bivi, come la scelta universitaria, sfruttando il potenziale dei nostri canali sensoriali. Ogni individuo ha una modalità privilegiata per sviluppare e riconoscere le proprie intuizioni, diversi canali come:

  • uditivo: è la modalità più conosciuta, la tanto discussa vocina nella testa che offre delle direttive precise per agire: “chiama Tizio” e Tizio poi ti fornisce un’informazione importante oppure “Non passare per questa strada, oggi cambia percorso” e così incontri qualcuno di speciale.
  • cinestesico: le sensazioni fisiche (piacevoli e non) che ci guidano nelle scelte, perché il corpo ci parla sempre. Le persone sensibili sono quelle maggiormente predisposte a questo tipo d’intuizione cinestesica perché sono profondamente in contatto con le loro emozioni. E allora enti in empatia con una persona o ti senti a disagio entrando in una stanza ad una festa. Questa particolare sensibilità è associata alla capacità di “sentire” e avere fiuto delle situazioni.
  • visivo: dei flash che ci permettono di far chiarezza immediatamente, una forma di discernimento che ci porta alla possibilità di anticipare situazioni o fatti.

Come sviluppare l’intelligenza intuitiva in 3 passi

  1. Fiducia in se stessi e nei presentimenti. Il vero intuito proviene dalla fiducia in se stessi; per questo è necessario un equilibrio tra ciò che sei e ciò che senti per interpretare i “segni” nel modo giusto.
  2. Siate ottimi osservatori. Le persone intuitive sono osservatori critici, si fidano del loro istinto ma prendono decisioni consapevoli e logiche. L’intuito è solo il primo step nelle decisioni.
  3. Solitudine benvenuta! È solo grazie alla solitudine che siamo in grado di connetterci con noi stessi. Il contatto con il proprio mondo interiore è fondamentale per connettersi con la quotidianità (per questo è opportuno meditare!).

L’intuizione è un alleato importante. Facilita le scelte giuste, stimola la connessione e la creazione di mappe mentali, favorendo una immediata comprensione. Ergo, non resta che guardarti dentro e ascoltarti per scoprire da te che tipo di intuizioni hai.

***A cura di Michela Crisci***