Ti piacerebbe capire quali sono i corsi di laurea senza test di ingresso? Come forse saprai, le università italiane prevedono facoltà ad accesso libero e facoltà ad accesso programmato. Queste ultime cioè possono accettare solo un certo numero di studenti. Ecco perché l’iscrizione è regolata da test vincolanti. Cosa significa? L’iscrizione è possibile solo dopo il superamento del test. Cerchiamo di capire insieme la differenza e quali sono le facoltà senza prova di ingresso. 

Corsi di laurea a numero aperto: quali sono?

Qui sotto, trovi un elenco dei corsi di laurea senza test di ingresso vincolante per l’iscrizione. L’elenco è abbastanza lungo. Se sei incerto su quale facoltà scegliere, potresti orientarti su uno dei corsi qui di seguito: 

  • lettere e lingue straniere
  • economia
  • ingegneria
  • giurisprudenza
  • sciente politiche
  • scienze della comunicazione
  • scienze motorie 
  • scienze biologiche
  • scienze e tecniche psicologiche

Differenze tra corsi aperti e corsi universitari a numero chiuso

Forse a questo punto ti starai chiedendo quali sono le facoltà a numero chiuso. Ebbene, ci sono una serie di facoltà il cui accesso è gestito a livello nazionale tramite test di ingresso stabiliti dal MIUR (Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca). Al ministero spetta anche la definizione del numero di posti disponibili nei singoli atenei. Tutti gli studenti interessati svolgono la stressa prova a livello nazionale e possono iscriversi solo se risultano vincitori. Un aspirante studente di Bologna, dunque, svolgerà la stessa prova di un aspirante studente di Napoli, Roma o Milano. Le facoltà che funzionano in questo modo sono le seguenti: 

  • medicina e chirurgia
  • odontoiatria
  • veterinaria
  • architettura 
  • professioni sanitarie
  • scienze della formazione primaria

Corsi universitari liberi: come funzionano?

I corsi di laurea senza test di ingresso sono gestiti dalle singole università. Queste ultime, dunque, possono decidere di consentire l’iscrizione solo dopo una prova a carattere non vincolante. Cosa significa? Per iscriverti cioè non devi necessariamente superare il test perché quest’ultimo serve solo a testare la tua preparazione iniziale, vale a dire quella frutto del tuo percorso scolastico. 

Per chiarire meglio facciamo un piccolo esempio. Poniamo che tu voglia iscriverti a scienze e tecniche psicologiche. L’università vuole essere sicura che tu abbia le conoscenze iniziali giuste sia per seguire le lezioni senza problemi sia per dare gli esami del primo anno senza arenarti subito. Dovrai, quindi, sostenere una prova che serve ai professori della facoltà di psicologia per verificare quanto ne sai di materie come matematica, biologia, fisica, chimica e sociologia. Il piano di studi del primo anno di corso, infatti, include esami come sociologia generale e fondamenti anatomo-fisiologici dell’attività psichica. 

Cosa succede se non superi il test? Nulla. Puoi iscriverti tranquillamente. Ti vengono, però, assegnati degli OFA –  Obblighi formativi aggiuntivi da recuperare. 

Corsi universitari senza test: cosa sono gli OFA?

OFA e CFU non sono la stessa cosa. I secondi sono i cosiddetti crediti formativi universitari che comincerai a ottenere quando sarai uno studente a tutti gli effetti e sosterrai i vari esami. Gli OFA, invece, dipendono dal risultato della tua prova di ingresso non vincolante.

Se il tuo test non è andato benissimo e non hai ottenuto il punteggio minimo, vuol dire che i professori hanno individuato delle lacune in una data materia. Gli OFA hanno proprio lo scopo di consentirti di riempire quella lacuna. In che modo? Attraverso dei corsi appositi. Dovrai cioè seguire un corso e superare una prova finale. In questo modo l’università si accerta che tu ti sia messo in pari per poter sostenere gli esami del primo anno. 

 

Corsi universitari aperti: com’è il test di ingresso

Vuoi sapere come sarà il test di ingresso non vincolante che dovrai sostenere? Per scoprirlo devi leggere il regolamento didattico della facoltà scelta. Questo tipo di informazioni sono cioè presenti sui siti dei singoli atenei. 

C’è, però, una precisazione da fare. Le università hanno la possibilità di definire in autonomia la prova. Hanno cioè l’opportunità di stabilire il tipo e il numero di domande, il tempo da concedere agli studenti e i termini (punteggi) necessari affinché il test si possa considerare superato. 

Molti atenei hanno finito per consorziarsi in modo da somministrare agli studenti la stessa prova nello stesso giorno. Cosa vuole dire? Le università statali, per esempio, si sono riunite e hanno costituito il CISIA – Consorzio Interuniversitario Sistemi Integrati per l’Accesso. Questo consorzio organizza cioè i test di ingresso delle seguenti facoltà: ingegneria, economia, architettura, scienze, tecnologie e tecniche agrarie, farmacia e chimica e tecnologia farmaceutica. 

Il CISIA include ben 53 università statali che somministrano tutte gli stessi test. Per capirci meglio. Se Marta vuole iscriversi a ingegneria ed è indecisa tra l’Alma Mater Studiorum di Bologna o la Ca’ Foscari di Venezia, farà lo stesso test di ingresso in entrambi gli atenei. In cosa consiste? Dovrà rispondere a una serie di domande riguardanti materie come: 

  • logica e comprensione verbale
  • matematica, aritmetica e algebra
  • geometria analitica e funzioni numeriche
  • trigonometria
  • statistica
  • meccanica
  • ottica
  • termodinamica
  • elettomagnetismo
  • chimica e struttura della materia
  • stechiometria

Corsi di laurea a numero aperto: le università telematiche

Stai pensando di iscriverti a un’università telematica? Gli atenei ufficialmente riconosciuti dal MIUR funzionano come qualsiasi altra università. Ricordi l’elenco dei corsi di laurea senza test di ingresso del primo paragrafo? Ebbene, anche le università telematiche propongono quelle stesse facoltà a numero aperto con eventuale test iniziale, il cui punteggio non pregiudica l’iscrizione. Ognuna stabilisce la modalità delle proprie prove di ingresso, riportate nel dettaglio nei regolamenti didattici di ciascuna facoltà. Unicusano, per esempio, ha adottato la formula delle prove non vincolanti in modo da avere studenti pronti a seguire il percorso, senza intoppi causati da vecchie lacune scolastiche. 

 

Gli OFA aiutano a ridurre i fuori corso

Non devi percepire i test di ingresso e gli eventuali OFA in maniera negativa o scoraggiante. Al contrario, questo sistema è stato messo a punto per arginare il fenomeno dei fuori corso. In effetti uno studente con delle lacune ha un handicap che lo costringerà per forza di cose a essere più lento. Impiegherà cioè più tempo a sostenere i primi esami rispetto a un altro studente meno in difficoltà grazie a un bagaglio di conoscenze più solide. Una volta colmate le lacune con gli OFA, però, quello studente potrà procedere più spedito. 

Se poi devi necessariamente trovare un lavoro/lavoretto per mantenerti durante gli studi, il sistema degli OFA diventa ancora più positivo in termini di probabilità di rimanere in corso. Pensaci avresti gli orari del lavoro da rispettare e delle lacune che ti rallentano nello studio, sarebbe quasi normale sforare i tempi. 

Tra l’altro, l’università telematica ti viene in aiuto da questo punto di vista perché ti consente una maggiore libertà di gestione delle tue giornate. Non devi andare in ateneo a seguire le lezioni e non devi attenerti a un calendario preciso in termini di orari e giorni di lezione. Ti colleghi semplicemente alla piattaforma online e ascolti le video lezioni dei docenti, conciliando così con più facilità lavoro e studio. 

Esistono corsi di laurea breve senza obbligo di frequenza? 

Ti interessa capire se, oltre alle facoltà aperte, esistono corsi senza obbligatorietà di frequenza? Di solito, questa modalità può essere prevista per i singoli esami. Ovviamente, il programma di non frequentante è diverso rispetto a quello di uno studente frequentante. 

Se questo dubbio, però, nasce dalla consapevolezza di avere poco tempo a disposizione per seguire le lezioni, dovresti valutare seriamente l’iscrizione in una università telematica. 

 

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