Università significa esami. Ma quante volte si può ripetere un esame universitario? Ti auguriamo di superare sempre scritti e orali al primo tentativo. Devi mettere in conto, però, che potresti commettere dei passi falsi.
L’esame è nella sessione estiva e sai di non esserti concentrato abbastanza? Non hai studiato tutti i testi del programma, ma hai deciso di fare lo stesso un tentativo e presentarti all’appello? Hai pianificato esami con lo stesso grado di difficoltà a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro? Tutte queste situazioni potrebbero deporre a sfavore dell’esito positivo del tuo esame. In linea di massima in questi casi puoi ripetere l’esame. Vediamo insieme quante volte puoi ripetere l’esame e cosa devi fare per aumentare le tue chance di riuscire a superarlo.
Ripetere esame universitario: si può fare
Quante volte si può ripetere un esame universitario? Puoi rifare il tuo esame fino al suo superamento. Cosa significa? Potrebbe capitare di non passare l’esame per 5 volte o anche di più. In questo caso non devi disperarti. Gli atenei ti consentono di ripetere la prova.
C’è una differenza, tra l’altro, tra essere bocciati ed essere rimandati dal professore all’appello successivo. É raro che un docente bocci un allievo a un esame orale. Se la preparazione non è soddisfacente, verrai invitato semplicemente a presentarti un’altra volta. Cosa che non accade con i test scritti. Se la preparazione non corrisponde al livello minimo previsto per quella prova scritta, il professore non può che decidere per la bocciatura.
Per quanto riguarda il numero di volte in cui si può ripetere un esame universitario, tutto dipende dai singoli atenei. Grazie alla legge sull’autonomia, ogni università ha facoltà di stabilire le proprie regole all’interno dello statuto. Per sapere cioè quante volte puoi ridare un esame devi controllare il regolamento della tua università. Lo trovi tranquillamente sul sito dell’ateneo.
Quando posso presentarmi e ridare un esame?
Puoi ripetere il tuo esame universitario nello stesso appello. Come sai, un appello contiene 2/3 date della stessa materia. Se sostieni l’esame nella prima data e non lo superi, hai l’opportunità di ripresentarti alle date successive dello stesso appello. Sarai tu a decidere quando rifare la prova. Sempre che il regolamento del tuo ateneo lo consenta. Ricordati di controllare lo statuto.
Ma la vera domanda è la seguente: conviene ripresentarsi subito? Questa decisione dovrai prenderla da solo, valutando il tuo grado di preparazione. Poniamo che l’esame non sia andato bene perché eri troppo agitato. Ti sei reso conto, però, che eri in grado di rispondere alle domande, ma l’ansia ti ha bloccato. Questa è una situazione in cui puoi rifare l’esame nella stessa sessione, cercando di tenere sotto controllo la tensione.
Cos’è il salto d’appello?
Non tutti gli atenei consentono di ripetere l’esame in due date successive della stessa sessione. Questa modalità viene definita di solito “salto d’appello” e ti impone di presentarti all’appello della sessione successiva e non in quello della stessa sessione in cui sei stato bocciato.
In realtà, devi stare molto attento a questa modalità perché potrebbe farti perdere molto tempo. Prima di presentarti a un esame cioè fai il punto con calma sulla tua preparazione. Nel caso in cui il tuo ateneo abbia adottato il salto d’appello, potresti avere problemi a rispettare le tempistiche universitarie. E se ti chiedi se sia giusto o meno, sappi che il salto d’appello non è illegale. Si tratta sempre di una misura che rientra nell’autonomia universitaria. É il singolo ateneo cioè che decide se applicarlo o meno. In realtà, è una misura che serve a non farti essere precipitoso e a valutare con calma la tua preparazione in vista dell’esame.
Quante volte si può ripetere un esame universitario senza trasformarlo in uno scoglio?
Al di là delle regole del tuo ateneo, c’è un aspetto da considerare quando non superi un esame: quello psicologico.
Di fronte a una bocciatura ti sentirai senza dubbio frustrato e abbattuto. Peggio ancora se ti capita di non superare un esame per 5 volte o più. Ripetere un esame significa anche superare il senso di vergogna per il risultato deludente. Se non gestisci bene queste situazioni, puoi cadere vittima di un senso di frustrazione e inadeguatezza che depone a sfavore della buona riuscita dell’esame. Cosa significa? La reazione emotiva di delusione e frustrazione è normale, ma non deve prendere il sopravvento. Rischi altrimenti di entrare in un circolo vizioso e di trasformare l’esame in una bestia nera, uno scoglio cioè impossibile da scalare.
Parole di conforto per un esame andato male
Essere bocciati non equivale a essere stupidi. Considerare la bocciatura come un piccolo intoppo momentaneo è la reazione giusta per ripresentarsi davanti al professore e portarsi a casa un buon risultato.
Allenati a esercitare il pensiero positivo. Ripeti a te stesso frasi auto incoraggianti. Le parole di conforto per un esame andato male aiutano molto. Cerca soprattutto di allontanare l’idea di fallimento. Pensa che ci sono culture, come quella anglosassone, in cui il fallimento è considerato una tappa obbligatoria per il successo. Una volta Bill Gates disse:
All’università non ho superato alcuni esami in diverse occasioni. I miei amici invece sì. Ora loro sono ingegneri e lavorano alla Microsoft. Io ne sono proprietario.
Come prepararsi a ripetere un esame all’università: trucchi per gli esami
Il nostro primo consiglio è il seguente: acquisisci un certo senso critico nei confronti della tua preparazione.
Fermati un attimo a riflettere sui motivi della bocciatura. Non puoi riprendere in mano la preparazione senza prima aver individuato le lacune, gli argomenti trattati frettolosamente, i concetti poco interiorizzati e i passaggi compresi male. Una volta fatto questo lavoro di analisi, dai la priorità alle nozioni zoppicanti e studiale nuovamente. Gli argomenti che padroneggi bene, invece, puoi semplicemente ripeterli. Suddividi bene il tempo, dedicando un 20% alla ripetizione e un 80% agli argomenti da studiare e poi ripetere.
11 esami in un anno? È possibile anche con una bocciatura
Come affrontare una bocciatura affinché non distrugga il tuo piano di dare 11 esami in un anno? Qui di seguito, trovi un po’ di utili trucchi per i tuoi esami:
- smaltisci la delusione con una piccola pausa e usa il momento di stop per ricaricare le energie e rimetterti a studiare con più convinzione
- pianifica la ripetizione dell’esame nel momento giusto. Non è detto che tu debba per forza ripetere subito l’esame. Se ti rendi conto di essere mentalmente stanco e di non riuscire a riprendere in mano gli stessi argomenti, studia per un altro esame. Scegli una materia in cui sei più ferrato o che studi con più piacere. Superare un esame subito dopo una bocciatura ti dà l’iniezione giusta di fiducia per ripetere la prova andata male
- non avere timore a rivolgerti al professore. Se ti rendi conto di essere bloccato, chiedi un appuntamento al professore. Se il tuo ateneo offre il servizio dei tutor, come Unicusano, approfittane subito. Si tratta di figure che possono darti un consiglio e aiutarti a superare il momento difficile
- considera la possibilità di cambiare metodo di studio. Analizzando l’esame andato male, ti sei reso conto di aver perso tempo senza riuscire ad approfondire tutto? Forse, il tuo problema è la mancanza di un metodo di studio con una buona gestione del tempo. Valuta la possibilità di acquisire una strategia o di cambiare quella responsabile del fallimento dell’esame
- Usa delle strategie per aumentare la concentrazione – Sgombra la scrivania. Tenere tanti oggetti in maniera disordinata aumenta la distrazione. Non interrompere lo studio per controllare mail e messaggi. Il tuo cervello farà più fatica a riprendere lo studio. Tu non te ne accorgi e ti sembrerà di passare con facilità dallo smartphone ai libri. Ma dopo qualche ora in questa modalità, sentirai una fatica superiore a quella che proveresti senza controllare social e messaggi in continuazione. Movimenta lo studio. Prenditi delle pause ogni tot minuti e allontanati dalla scrivania. Cambia ambiente quando senti un calo di concentrazione oppure ripeti ad alta voce camminando avanti e indietro.
Credits immagine: GaudiLab/DepositPhoto.com / kasto
