Stai per affrontare l’avventura universitaria e vuoi sapere quanti esami si danno in un anno? Allora, la risposta standard è semplice. Devi superare il numero di esami necessari a raggiungere i CFU annuali previsti dalla tua facoltà. 

La laurea triennale, per esempio, prevede 60 crediti ad anno accademico. Di conseguenza, dovresti fare un numero di esami tali da ottenere i 60 CFU indispensabili per iscriverti all’anno successivo. In realtà, la risposta non è così semplice e immediata. Se vuoi capire quali e quanti esami dovresti dare, leggi la nostra guida qui di seguito. 

Quanti esami in un anno universitario? Dipende dal piano di studi

Quanti esami si danno in un anno? La domanda varia da facoltà a facoltà. Nella prima parte dell’anno accademico sei tenuto a compilare il tuo piano di studio annuale. All’interno indichi tutti gli esami che intendi dare con i relativi crediti. Devi fare grande attenzione al momento della compilazione perché, di norma, il piano consegnato non può essere modificato nel corso dell’anno a cui si riferisce.

Quanti esami vanno inseriti nel piano di studi? Dai 7 ai 10 all’anno

Allora,  prima di compilare il piano di studi devi sapere con precisione quando si danno gli esami e quale tipo di prova ti ritroverai ad affrontare. All’università gli esami possono essere orali o scritti. Non solo, ci sono anche esami divisi in due parti, vale a dire una scritta e l’altra orale. 

In alcuni casi, tra l’altro, i professori possono prevedere anche degli esoneri a metà del proprio corso. Questa modalità è molto vantaggiosa perché ti consente di distribuire meglio il carico di studio. Non dovrai cioè preparare l’intero programma della materia in un’unica volta, ma lo suddividerai in due step. Unicusano, per esempio, ha adottato questa modalità nei corsi del Percorso Eccellenza. 

Un altro aspetto da considerare per capire quanti esami dare sono le sessioni. All’università cioè potrai sostenere gli esami in tre periodi diversi: 

  • prima sessione (estiva): gennaio e febbraio
  • seconda sessione (invernale): giugno e luglio
  • terza sessione (autunnale): settembre 

Hai dunque a disposizione tre sessioni in cui distribuire le prove scritte e orali in modo da avere a fine anno accademico 60 CFU. Ora possiamo fare un paio di calcoli e dirti quanti esami si danno in un anno. Dovrai cioè sostenere dai 7 ai 10 esami nel corso di 12 mesi. A questo punto sarebbe lecita un’altra domanda: quanti esami si danno in una sessione? Tre esami circa per ciascuna sessione. 

Perché il numero di esami annuali oscilla?

Se ti sei posto questa domanda dopo aver letto il paragrafo precedente, hai perfettamente ragione. L’oscillazione da 7 a 10 (puramente indicativa) dipende dai CFU. Gli esami possono valere 6 CFU, 9 CFU o anche 12 CFU. La combinazione degli esami con i diversi CFU determina l’oscillazione nel numero di esami da dare per essere in corso. 

Considera che ogni credito formativo corrisponde a 25 ore di studio. Questo ti restituisce il senso della complessità delle varie materie, perché un esame da 12 CFU presuppone 300 ore di studio (tra lezioni e preparazione a casa). In linea teorica, dunque, se fai tutti esami da 12 CFU, puoi darne anche solo 5 in un anno. 

Come distribuire gli esami nei singoli anni accademici

Dopo aver capito quanti esami si danno in un anno,  dovresti soffermarti anche sulla modalità delle prove. Visto che sei tu stesso a consegnare il piano di studi, dovrai compilarlo in modo da costruire un programma di lavoro equilibrato e da riuscire davvero a sostenere il numero di esami che hai previsto.  

Molti studenti della triennale, per esempio, pensano di concentrare quanti più esami possibili al primo e al secondo anno e poi rilassarsi al terzo. Questa tendenza si basa sull’idea, piuttosto fuorviante, secondo cui è meglio sfruttare lo slancio dei primi anni e ridurre lo sforzo nell’ultimo periodo, quando la stanchezza mentale è maggiore e c’è la tesi da preparare. Se adotti questa filosofia, dunque, sei indotto a pianificare un ultimo anno più leggero. 

Non puoi, però, pensare di dare 10/12 esami il primo anno e 4 esami il terzo anno. Sarebbe meglio distribuire in maniera equilibrata gli esami nel corso dei tre anni nel caso della triennale e nel corso dei due anni nel caso della magistrale, anche perché non hai libertà assoluta nella compilazione del piano di studio.  

Ci sono alcuni corsi, soprattutto quelli scientifici, che propongono dei programmi più rigidi. Queste facoltà, infatti, sono caratterizzate dalla presenza di materie propedeutiche. Cosa significa? Queste materie ti forniscono il necessario bagaglio di conoscenze di base per sostenere gli altri esami. Se non superi cioè gli esami propedeutici non puoi dare quelli successivi. In caso di iscrizione a una facoltà scientifica, dunque, la compilazione del piano di studi è sicuramente meno libera.

Tieni presente, quindi, che i singoli corsi universitari possono essere costituiti da: 

  • esami obbligatori
  • esami a scelta libera dello studente 
  • esami propedeutici
  • idoneità di informatica e inglese 

Quanti esami si danno in un anno? Valuta la frequenza alle lezioni

All’università non dai solo gli esami, ma devi seguire anche le lezioni dei docenti. Non si tratta cioè solo di sostenere dai 7 ai 10 esami per ciascun anno accademico, ma anche di assistere alle lezioni. 

Ci sono, infatti, esami con frequenza obbligatoria. Questo significa che se non raggiungi una certa percentuale di presenze non potrai sostenere l’esame. In alcuni casi, però, il docente prevede l’aggiunta di una serie di testi specifici per gli studenti che non hanno raggiunto la percentuale di presenze stabilita all’inizio del corso. Potrai sostenere comunque l’esame, ma studiando in più rispetto ai frequentanti. 

Quando valuti, quindi, il numero di esami da dare, informati anche su questo aspetto. Sei iscritto al primo anno e devi dare 7 esami e sono tutti con frequenza obbligatoria? Organizzati bene per seguire le lezioni. Se hai molti impegni, l’ateneo è lontano da dove vivi o sei uno studente lavoratore, puoi pensare di iscriverti a un’università con modalità formativa e-learning. Gli atenei telematici, infatti, ti danno la grande opportunità di seguire i corsi quando e dove vuoi, grazie al sistema delle video lezioni sulle piattaforme online. 

Esami all’università: voto e verbalizzazione

Ti lasciamo con un piccolo approfondimento su voti e verbalizzazioni, perché non è importante solo il numero di esami, ma anche il voto in trentesimi. Quest’ultimo, infatti, serve a stabilire la media di partenza per il tuo voto di laurea. 

Il professore, infatti, può giudicare la tua prova assegnandoti un voto da 18 a 30 e aggiungere la lode in caso di esposizione particolarmente brillante. Se accetti il voto, il professore lo verbalizza e la segreteria dell’ateneo provvede a conteggiare i relativi CFU. 

L’esame non è andato per niente bene e purtroppo vieni bocciato? Non ci sarà traccia della bocciatura nel tuo curriculum di studente. All’università cioè non esiste il concetto di brutto voto come alle scuole superiori. Un esame ha solo due possibili esiti: promozione o bocciatura. Il voto corrispondente a 18 determina l’esito positivo dell’esame, pur essendo il voto minimo ottenibile e pur comportando un peggioramento della media. 

Semplicemente, all’università il professore ti boccia e ti invita a ripresentarti. Per rispettare il numero di esami da dare nell’anno, ti prepari nuovamente e ti presenti quando sei pronto. Se hai dato l’esame nella sessione estiva a luglio, puoi ripetere la prova nella sessione autunnale a settembre. Hai comunque un paio di mesi per rivedere il programma e capire quali sono le lacune da colmare per superare la prova. 

 

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