Stai cercando gli sbocchi lavorativi di scienze politiche prima di decidere il tuo futuro universitario? Scienze politiche è oggetto di un pregiudizio secondo cui non sarebbe una facoltà che offre tante opportunità lavorative. In realtà, il corso di studi è cambiato molto nel tempo adeguandosi al moderno mondo del lavoro. Non solo, le maggiori o minori chance professionali dipendono anche dal piano di studi stabilito dal singolo ateneo. Approfondisci insieme a noi per capire a quali ruoli potresti candidarti con una laurea in scienze politiche. 

Scienze politiche cosa si studia?

Prima di entrare nel vivo della guida sbocchi lavorativi di scienze politiche, facciamo un passo indietro per darti qualche informazione sulle facoltà. Scienze politiche è un corso aperto che prevede la formula 3+2. Potrai cioè scegliere di frequentare solo la triennale oppure di integrare il tuo percorso con la magistrale. L’Università Nicolò Cusano, per esempio, propone i seguenti corsi: 

  • Scienze politiche e relazioni internazionali – triennale classe di laurea L-36
  • Studi europei – magistrale di Relazioni Internazionali classe di laurea LM-52
  • Cooperazione e sicurezza – magistrale di Relazioni Internazionali classe di laurea LM-52

Durante la triennale studierai materie come: 

  • istituzioni di diritto pubblico
  • diritto privato
  • economia politica
  • storia delle dottrine politiche
  • sociologia dei fenomeni politici
  • politica economica
  • storia delle relazioni internazionali
  • diritto internazionale 

Gli esami della magistrale, invece, variano a seconda del tipo di specializzazione. Gli iscritti a Studi europei, per esempio, si ritrovano un piano di studi che comprende le materie elencate qui sotto: 

  • relazioni internazionali 
  • economia internazionale
  • sociologia dei processi economici e del lavoro
  • geografica economico-politica
  • diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze 

Sbocchi scienze politiche: la carriera diplomatica

Per accedere alla carriera diplomatica bisogna vincere il concorso indetto dal Ministero degli Esteri. Si tratta del concorso pubblico per diventare segretario di legazione, il primo gradino della carriera diplomatica. In realtà, sono cinque le tappe possibili in ambito diplomatico: 

  • segretario di legazione
  • consigliere di legazione
  • consigliere d’ambasciata
  • ministro plenipotenizario
  • ambasciatore

Se vinci il concorso, presti servizio per un periodo di prova di 9 mesi e segui un corso di formazione presso gli uffici del ministero. Al termine dei 9 mesi, inizia ufficialmente la tua carriera diplomatica che di solito si struttura così

  • segretario di legazione  – 10 anni (2/3 anni al ministero, 3/4 anni come prima assegnazione all’estero, 3/4 anni come seconda assegnazione all’estero)
  • consigliere di legazione – 5 anni circa tra ministero e nuova destinazione all’estero
  • consigliere d’ambasciata – 4 anni
  • ministro plenipotenziario – 4 anni

Dopo una permanenza di almeno 6 anni nel grado di ministro plenipotenziario, puoi ottenere la promozione ad ambasciatore. 

Scienze politiche internazionali: i concorsi pubblici

Tra gli sbocchi lavorativi di scienze politiche ci sono ovviamente i concorsi pubblici. Gli studenti specializzati in relazioni internazionali, per esempio, possono partecipare ai concorsi banditi da organizzazioni come: 

  • ONU 
  • Unione Europea
  • FAO
  • UNESCO
  • ILO – Organizzazione internazionale del lavoro – agenzia delle Nazioni Unite specializzata nella promozione della giustizia sociale 
  • OCSE – Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa

Non solo, i laureati possono partecipare anche ai concorsi per il ruolo di dirigenti e funzionari negli enti pubblici, sia nazionali che locali, tra cui i ministeri, le regioni, i comuni, le province, le università, le camere di commercio, le aziende sanitarie e così via. 

L’opzione dell’insegnamento

La laurea in sciente politiche ti consente anche di insegnare. Se l’idea di diventare professore non ti dispiace affatto, puoi valutare anche questa opportunità. In linea di massima, i laureati in scienze politiche possono accedere alle seguenti classi di concorso: 

  • A-18 – Filosofia e scienze umane
  • A-46 – Scienze giuridico economiche 

Cosa significa? Puoi insegnare queste materie nelle scuole superiori. Devi, però, verificare che il piano di studi della facoltà preveda tutti gli esami richiesti per l’insegnamento delle due classi indicate. Non basta cioè il semplice possesso della laurea, devi anche aver sostenuto degli esami specifici. 

Laurea in sciente politiche: diventare assistente parlamentare europeo

L’assistente parlamentare europeo lavora per i deputati e le deputate nei loro uffici di Bruxelles e Strasburgo. Si tratta di una figura che assomiglia a quello che in Italia viene definito portaborse. In questo caso, però, è un ruolo più definito e regolamentato, in quanto si tratta di un dipendente del parlamento europeo che viene assunto con un contratto a tempo determinato.  Come avviene la selezione? A indicare l’assistente è il politico che lo sceglie in base a criteri di professionalità e capacità. Ovviamente, viene valutata anche l’appartenenza alla stessa corrente di pensiero. Non si verifica mai che una persona dichiaratamente di destra diventi assistente di un politico di sinistra. Il politico poi comunica al parlamento europeo i nominativi e quest’ultimo provvede alla regolarizzazione come assistente parlamentare accreditato (APA). 

Per poter accedere a questa carriera quindi devi inviare il curriculum agli europarlamentari italiani. Si tratta ovviamente di un percorso indicato per gli studenti impegnati in ambito politico. Se sei molto interessato alla politica e sei attivo in questo settore, puoi farti largo seguendo la campagna elettore dei candidati al parlamento europeo. 

Lavoro nelle realtà private 

Tra gli sbocchi lavorativi di scienze politiche è incluso anche il settore privato. Puoi trovare cioè lavoro occupando ruoli elencati qui di seguito: 

  • addetto alle pubbliche relazioni – questa posizione prevede mansioni come la gestione delle strategie di comunicazione, il monitoraggio della stampa, la predisposizione di comunicati stampa e dei discorsi ufficiali, la cura dei rapporti con i mezzi di informazione e così via
  • addetto alle risorse umane – ruolo che include compiti come la ricerca e la collocazione di nuovo personale, la gestione dei rapporti con le organizzazioni sindacali, il controllo dell’applicazione di norme e regolamenti, la valutazione del rendimento del personale ecc.
  • addetto agli affari generali – posizione che prevede mansioni come l’organizzazione di riunioni e assemblee, la supervisione di contratti e gare d’appalto, la raccolta e l’elaborazione di statistiche, il controllo e la gestione della corrispondenza, il monitoraggio delle procedure ecc.
  • addetto all’ufficio studi e ricerche di associazioni di categorie, sindacati e ONG – questo ruolo è molto interessante e ti consentirà di redigere progetti di ricerca, partecipare a convegni e congressi, produrre pubblicazioni scientifiche, prendere parte a gruppi di ricerca e analizzare fenomeni come i flussi migratori, il mercato del lavoro e così via 
  • funzionario presso organizzazioni non governative, cooperative sociali, centri servizi per il volontariato, associazioni culturali, organizzazioni sindacali e associazioni per l’ambiente e il territorio
  • ricercatore presso enti di ricerca sia non profit che for profit 

Le professioni alternative per il laureati in scienze politiche

I laureati in scienze politiche hanno davanti a sé diverse opzioni alternative rispetto a quelle elencate fino a ora. Possono cioè intraprendere le seguenti professioni: 

  • giornalista 
  • formatore
  • social media manager
  • consulente del lavoro 
  • responsabile ufficio stampa
  • organizzatore di eventi culturali, fiere ed esposizioni
  • esperto nella gestione e nel controllo dei fenomeni sociali

Ovviamente, ciascuna di queste professioni prevede un iter specifico. Per diventare consulente del lavoro, per esempio, devi prima svolgere un tirocinio della durata di 18 mesi presso un consulente del lavoro iscritto all’albo da almeno 5 anni. Se punti a questa professione da subito, puoi ridurre i tempi. È consentito, infatti, lo svolgimento dei  primi sei mesi di praticantato durante i due anni della laurea magistrale. Una volta concluso poi tutto il periodo di praticantato, sostieni l’esame di Stato. L’esame include due prove scritte e un colloquio orale. In caso di esito positivo, ti iscrivi all’albo e inizi la tua carriera come consulente del lavoro. 

 

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