Gli stage sono retribuiti? E i tirocini? Prima di rispondere alla tua domanda dobbiamo spiegarti nel dettaglio cosa si intende per stage e cosa per tirocini, vale a dire le differenze e le affinità tra le due modalità. In linea generale si tratta in entrambi i casi di un periodo di formazione, più o meno lungo, che serve per avvicinarti al mondo del lavoro, insegnandoti le mansioni di una specifica professione. Se vuoi saperne di più e approfondire l’argomento, leggi la nostra piccola guida. 

Differenze tra stage e tirocinio

Prima di rispondere alla tua domanda “gli stage sono retribuiti?” ti forniamo una definizione più specifica delle differenze tra stage e tirocinio.

Lo stage è un periodo di formazione slegato dai percorsi universitari. Viene cioè promosso da enti e aziende ed è destinato a chiunque cerchi un’esperienza di formazione professionale. Non solo, lo stage è facoltativo. Puoi cioè decidere se farlo o meno.

Il tirocinio, invece, è un periodo di formazione connesso a un percorso di studi ed è obbligatorio. Cosa significa? Si tratta di una tappa formativa che caratterizza scuole superiori e lauree triennali e magistrali. Se sei iscritto a facoltà come Scienze dell’Educazione e della Formazione o Psicologia, per esempio, sei tenuto a completare il tirocinio, che ti consente di cumulare un certo numero di CFU indispensabili per accedere alla prova finale. Non solo, il tirocinio prevede anche un progetto specifico, che viene stabilito in anticipo.

Tirocinio retribuito? No, se effettuato durante gli studi

Il tirocinio si può fare sia durante gli studi che al termine della scuola/università. Nel caso in cui segui il tirocinio da studente non percepisci alcuna retribuzione. Semplicemente, al termine del periodo prefissato, ottieni dei Crediti Formativi Universitari.

 

Posso fare gli stage dopo la fine della scuola o dell’università? 

Sì, puoi seguire uno stage anche al termine della scuola o dell’università. Essendo un periodo formativo su base volontaria, non hai restrizioni per quanto riguarda le tempistiche. Devi, però, fare richiesta entro 12 mesi dal conseguimento del titolo di studio. Si tratta dei cosiddetti stage extracurriculari di formazione e orientamento. 

Se sono già trascorsi i 12 mesi dal titolo, puoi accedere a un’altra formula denominata stage di inserimento o reinserimento lavorativo. Questi ultimi sono accessibili a tutti i disoccupati e inoccupati, senza limiti di età. 

 

Lo stage si paga? No

Non devi assolutamente pagare per fare uno stage. Al contrario, fai attenzione agli enti e alle aziende private che ti propongono un periodo di formazione lavorativa a pagamento.  

I tirocini sono retribuiti? Dipende dalla tipologia

Dopo aver risposto alla tua domanda “gli stage sono retribuiti?, passiamo ai tirocini. Ne esistono di diversi tipi e la retribuzione è connessa alla tipologia. Qui sotto trovi le definizione delle diverse modalità: 

  • tirocini curriculari – periodi di formazione inclusi nel percorso universitario e indispensabili per il completamento della carriera accademica
  • tirocini extracurriculari – periodi di formazione non inclusi nei piani di studio di scuole e università. Il tirocinio extracurriculare rientra nelle misure di politica attiva per l’inserimento professionale e l’orientamento lavorativo. Si tratta di una misura rivolta a disoccupati, studenti che hanno appena terminato un percorso universitario o scolastico e così via.
  • tirocini professionali – periodi di formazione noti anche con la denominazione di praticantato. Si tratta cioè di quei tirocini indispensabili per svolgere alcune professioni, come quelle del notaio e dell’avvocato
  • tirocini formativi attivi o TFA – periodi di formazione di durata annuale specifici per ottenere l’abilitazione all’insegnamento. Al termine del TFA è previsto anche un esame finale. L’accesso, tra l’altro, è a numero chiuso e avviene tramite concorso ministeriale 

Il tirocinio è retribuito? Sì, ma quello extracurriculare

Esiste lo stipendio tirocinante? Il tirocinio extracurriculare prevede un contratto finalizzato alla formazione e all’orientamento professionale. Questa tipologia di tirocinio può avere una durata che va da un minimo di 2 mesi a un massimo di 6 mesi. La durata arriva a 12 mesi in caso di tirocini per l’inserimento o il reinserimento nel mondo del lavoro.

Per attivare un tirocinio extracurriculare è necessaria una convenzione tra l’ente che promuove il tirocinio e l’azienda che ospita il tirocinante. Va redatto, inoltre, un progetto formativo specifico, che il tirocinante e l’azienda sono tenuti a rispettare. Se segui questo tipo di tirocinio, tra l’altro, ti viene assegnato un tutor all’interno dell’azienda e un referente all’interno dell’ente promotore.

Il tirocinio extracurriculare è retribuito o meglio ti dà diritto a percepire un’indennità. Qual è la retribuzione per il tirocinio? Nel 2023, l’ANPAL ha comunicato che l’importo minimo dell’indennità (che si potrebbe considerare una sorta di stipendio da tirocinante) deve essere pari a 500 euro per tutte le categorie di persone in tirocinio, inclusi i disabili.

Lo stipendio del tirocinio formativo è sempre lo stesso?

No, varia da regione e regione. Prima di parlarti delle differenze regionali, dobbiamo fare un piccolo chiarimento. Come avrai capito, i termini stage e tirocinio vengono spesso confusi. In effetti, il significato è il medesimo tranne per la questione della volontarietà. 

Poniamo che tu stia sostenendo un colloquio nell’azienda X. A un certo punto chiedi se gli stage sono retribuiti? e ti rispondono di sì, facendo riferimento all’indennità mensile di 500 euro. Ebbene, sicuramente stanno parlando di un tirocinio extracurriculare. 

Chiarito questo punto, ecco a te qualche differenza regione per regione: 

  • Basilicata, Sardegna e Piemonte – 600 euro mensili
  • Lazio: 800 euro in caso di frequenza minima mensile pari al 70% delle ore
  • Lombardia, Abruzzo, Sicilia, Toscana, Liguria, Campania, Calabria – 500 euro mensili

Per quanto riguarda le ore settimanali dei tirocini extracurriculari si va da un massimo di 40 ore a un minimo di 20 ore settimanali. I tirocini, infatti, possono essere full time, part time o a turni.

 

1 – Il tirocinio curriculare è retribuito? 

No, questo tipo di tirocinio non dà diritto a un’indennità, anche perché si tratta di un periodo di formazione compreso nel percorso di studi.

2 – Come si svolgono i tirocini per disabili?

I tirocini per i disabili hanno una durata massima di 24 mesi e possono essere di tre tipi:

  • convenzione di inserimento lavorativo
  • convenzione di programma
  • convenzione di integrazione lavorativa

Solitamente, i tirocini più comuni per i disabili sono quelli che preparano all’assunzione presso un’azienda.

 

3 – I tirocini professionali sono retribuiti?

Questa tipologia di tirocini ha delle regole variabili che cambiano cioè a seconda della professione. Nel caso, per esempio, dei consulenti del lavoro è prevista una retribuzione. Dopo 6 mesi, il tirocinante ha diritto a un rimborso spese che viene concordato forfettariamente.

Nel caso degli avvocati, invece, esiste una sorta di obbligo deontologico. La retribuzione dei tirocinanti cioè fa parte dei doveri dell’avvocato presso il quale viene svolto il tirocinio. Tale indennità scatta dopo i primi 6 mesi di tirocinio professionale. Tieni conto che se vuoi fare l’avvocato, dovrai obbligatoriamente fare un praticantato della durata di 18 mesi. Non esiste, dunque, una cifra minima da corrispondere stabilita a livello nazionale. É il singolo studio legale a fissarla, tenendo conto della raccomandazione a stabilire un’indennità in linea con il reale contributo fornito dal tirocinante all’attività dello studio. Purtroppo, lo “stipendio” di un tirocinante avvocato si rivela spesso iniquo. Basti pensare che la media dell’indennità si attesta sui 500 euro.

 

4 – Conviene inserire stage e tirocini nel curriculum? 

Sì, un curriculum vitae che contiene titoli di studio, tirocini ed esperienze lavorative ha un indubbio vantaggio su un CV più scarno. Se sei appena uscito dall’università e hai fatto solo uno stage, devi assolutamente inserirlo senza porti neppure una domanda. Hai già qualche esperienza di lavoro e ti stai proponendo per un nuovo ruolo? In questo caso puoi fermarti un attimo a riflettere. Se lo stage a cui hai partecipato non è attinente con la nuova professione per cui ti candidi, puoi decidere di eliminarlo dal CV. In questo caso, infatti, non rappresenta un valore aggiunto per il tuo ipotetico datore di lavoro.

 

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