Una delle questioni che polarizza l’attuale dibattito sui rapporti tra diritto del lavoro e società è senza dubbio quella dei giovani e le difficoltà che  affrontano per entrare nel mondo del lavoro.

L’Università Niccolò Cusano da sempre si impegna affinché i laureati possano avere una solida base formativa e, grazie al network di imprese “Amici Unicusano”,  tutte le possibilità per sostenere colloqui con aziende di successo!

In riferimento all’argomento occupazione, l’Unicusano sta conducendo un’indagine su come il settore del recruiting sia cambiato nel corso degli anni.

Intervista ad Andrea Cimbrico, Responsabile Comunicazione Federazione Italiana Rugby

Qual è la vostra filosofia aziendale e quali sono i tratti distintivi della vostra azienda?

In quanto organo di governo del rugby italiano, la piena adesione ai valori istituzionali del nostro sport caratterizzano ogni genere di attività della Federazione Italiana Rugby; incluso il recruiting.

In che modo la tecnologia sta trasformando il settore del recruiting?

Sotto molteplici aspetti, non tutti necessariamente positivi. Dalla possibilità di rendere le aziende molto più vicine e raggiungibili per i candidati sino alla possibilità, per chi recluta, di poter approfondire da subito i profili dei candidati, lo sviluppo del digitale e l’aumento dei dati a disposizione ha sviluppato in modo incrementale il mondo della ricerca professionale.

Come è strutturato il processo di selezione all’interno della vostra azienda?

Gli step che si seguono variano a seconda della posizione ricercata, ma prevedono in ogni caso l’apertura online della posizione da parte dell’area di competenza, l’invio di curricula da parte dei candidati, una preselezione basata sui CV ricevuti per poi passare a una prima shortlist di candidati che vengono valutati di persona. Generalmente, i colloqui previsti sono tre ma può essere reputato necessario un ulteriore step di approfondimento.

Quale caratteristiche deve avere il candidato ideale per la vostra azienda?

Capacità di lavorare in team, di pensare fuori dagli schemi ma al tempo stesso in modo analitico.
La passione per lo sport è chiaramente un valore aggiunto, ma non è un requisito indispensabile: Federazione Italiana Rugby è una Federazione a forte connotazione aziendale, e recluta anche in tal senso.

Cosa fa la differenza in sede di colloquio?

Personalmente, la capacità di far percepire da subito un valore aggiunto potenziale fa la differenza tra un buon candidato ed un eccellente candidato.

Qual è l’errore che un candidato non deve mai fare durante un colloquio?

Voler dimostrare ad ogni costo le proprie competenze o di avere una risposta a ogni soluzione che può essere richiesta. Non proporre una soluzione o un’idea ad ogni costo.

Negli ultimi anni quali sono state le posizioni in cui avete assunto di più e perché?

L’Area Comunicazione è stata oggetto di un importante sviluppo che ha portato a raddoppiare le risorse umane per far fronte ad uno sviluppo strategico delle piattaforme proprietarie e dei canali. Un’altra Area che si è sensibilmente sviluppata, anche qui in coerenza con la crescita della struttura, è stata quella degli Affari Legali.

Quali sono i Corsi di Laurea che considerate più in linea con il vostro business e con le vostre esigenze?

Per quanto attiene l’Area Comunicazione, studi relativi al settore di cui la nostra Area si occupa possono costituire un plus, ma non sono determinanti. Piuttosto, in sede di colloquio, dimostrare di possedere capacità di analisi e far percepire di poter apportare un contributo concreto diventa dal mio punto di vista un forte tratto distintivo. Oggi, la nostra responsabile del digital è laureata in Storia dell’Arte…

Date un consiglio ai giovani laureati in cerca di lavoro!

Non aver paura di mettersi in gioco, andare da subito al di fuori della propria area di comfort, guardare oltre alle competenze specifiche garantire dal corso di studi: è quel valore aggiunto di cui parlavo prima.