Vuoi investire nella tua passione per lo sport e capire come diventare direttore sportivo? Scopri insieme a noi tutti i passi da compiere per ricoprire questo ruolo. Con il termine direttore sportivo si designano in realtà due figure: il manager sportivo e il direttore tecnico sportivo. Continua la lettura per fare chiarezza e indirizzarti verso la professione più giusta per te. 

Come diventare dirigente: manager sportivo o direttore tecnico?

La nostra guida su come diventare direttore sportivo inizia con un chiarimento sui ruoli. Cosa fa il direttore sportivo e cosa il direttore tecnico sportivo? Il primo è un direttore di centri fitness, palestre, impianti sportivi, club e federazioni sportive. Si tratta cioè di un vero e proprio manager sportivo con i seguenti compiti: 

  • gestione delle attività di impianti sportivi/club e federazioni dal punto di vista amministrativo, giuridico e organizzativo
  • definizione degli obiettivi di lavoro 
  • individuazione delle soglie degli investimenti economici
  • definizione del fabbisogno di personale e selezione di nuovi dipendenti
  • coordinamento tecnico e gestionale del personale 
  • monitoraggio dell’andamento della struttura sportiva

Il direttore tecnico sportivo, invece, lavora in associazioni sportive, club e federazioni che si occupano di sport a livello agonistico. Di cosa si occupa? Qui sotto, un piccolo elenco delle sue mansioni: 

  • promozione dell’attività sportiva
  • individuazione degli atleti da assumere 
  • elaborazione e conduzione dei programmi di allenamento
  • monitoraggio degli allenamenti
  • gestione delle competizioni sportive (pianifica la partecipazione a campionati e competizioni, elabora le strategie tattiche, segue tutti gli aspetti organizzativi della partecipazione alle gare)

Corso direttore sportivo: il percorso formativo

Dopo aver chiarito le differenze, ti indichiamo la strada da percorrere per entrambe le carriere. Cominciamo con il chiarire la formazione necessaria per diventare direttore sportivo con ruolo manageriale. La scelta universitaria più adatta è la seguente: 

  • Triennale in Scienze motorie – classe di laurea L-22
  • Magistrale in Scienza e tecnica dello sport – classe di laurea LM-68

Il manager sportivo, infatti, deve avere una formazione che include le seguenti materie: 

  • normativa sugli impianti sportivi
  • elementi di normativa fiscale e tributaria
  • elementi di gestione e organizzazione d’impresa
  • procedure di gestione del personale
  • elementi di marketing dei servizi 
  • contabilità commerciale
  • contrattualistica
  • normativa sulla tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori 

Corso per direttore sportivo: quale facoltà scegliere 

Non ti interessa il ruolo di manager e vuoi capire come diventare direttore sportivo con mansioni nell’area della preparazione sportiva? Anche in questo secondo caso il percorso include la laurea triennale in scienze motorie L-22 e quella magistrale in Scienza e tecnica dello sport LM-68. 

In aggiunta, però, all’università è necessaria una formazione pratica presso un ente sportivo riconosciuto. Ogni federazione sportiva, infatti, dispone di un proprio percorso formativo che rilascia le qualifiche necessarie per ricoprire il ruolo di allenatore in una determinata disciplina. Come immagini, uno dei requisiti migliori per il ruolo di direttore tecnico sportivo è la pratica di quella disciplina in prima persona. Se hai giocato a calcio, avrai una carta in più per diventare allenatore. Se hai fatto canottaggio, avrai una corsia preferenziale per occuparti di questo sport come direttore sportivo. 

Corso direttore sportivo calcio

Uno dei ruoli più gettonati come direttore sportivo riguarda il calcio. In questo caso, il corso viene organizzato direttamente dalla FIGC. La federazione istituisce ben due corsi di indirizzo diverso, vale a dire sportivo e tecnico-amministrativo. Ma cosa fa il direttore sportivo in ambito calcistico? Il manuale della FIGC definisce così il ruolo: 

il DS è la persona fisica che svolge per conto delle Società Sportive professionistiche, attività concernenti l’assetto organizzativo e/o amministrativo della Società, ivi compresa espressamente la gestione dei rapporti anche contrattuali fra società e calciatori o tecnici e la conduzione di trattative con altre Società Sportive, aventi ad oggetto il trasferimento di calciatori, la stipulazione delle cessioni dei contratti e il tesseramento dei tecnici, secondo le norme dettate dall’ordinamento della F.I.G.C.

Non solo, il direttore sportivo è presente ogni giorno agli allenamenti della squadra. Le sue osservazioni servono, infatti, a elaborare strategie di mercato per il miglioramento del rendimento sportivo. Tiene anche le fila dei rapporti tra calciatori e società, svolgendo di fatto un ruolo di mediatore tra le parti. 

Tornando al corso, per essere ammessi bisogna essere in possesso dei seguenti requisiti: 

  • avere 25 anni compiuti alla data della scadenza della domanda di partecipazione
  • pieno godimento dei diritti civili
  • non aver riportato condanne 
  • aver conseguito un diploma di scuola superiore di secondo grado 

 

Ammissione al corso di DS per il calcio

Una volta inviata la domanda di iscrizione, la FIGC stila una graduatoria per selezionare i partecipanti. Ci sono, infatti, un tot di posti disponibili ogni anno. 

La commissione valuta il curriculum e assegna il punteggio. I titoli di studio, per esempio, sono importanti. Avere solo il diploma di scuola superiore potrebbe non essere sufficiente perché alla laurea in scienze motorie con curriculum calcio, per esempio, vengono assegnati 6,50 punti. Al diploma, invece, un solo punto. 

Ricevi punti ulteriori anche se hai svolto un’attività presso delle società sportive oppure hai giocato come calciatore o hai fatto l’allenatore con tesseramento FIGC. In caso di ammissione al corso, segui una serie di lezioni per un totale di 144 ore. Al termine delle lezioni è previsto un esame, il cui superamento ti consente l’iscrizione all’albo professionale dei DS.

I direttori sportivi italiani di calcio, tra l’altro, si sono tutelati creando un’associazione di categoria ADISE (Associazione Direttori Sportivi e Segretari). In caso di dubbi sulla formazione o sulla professione di direttore sportivo puoi anche contattare direttamente l’associazione.

Costo corso direttore sportivo: tariffe FIGC e non solo

Se ti stai ponendo il problema dei costi di questo percorso, devi mettere in conto le rette della triennale e la tariffa del corso FIGC pari a 5000 euro. 

Il budget è alto? Puoi ridurre le spese scegliendo la modalità universitaria online. Seguire l’università in presenza comporta una serie di costi accessori, derivanti dagli spostamenti o dall’affitto di una stanza/appartamento nel caso in cui tu sia uno studente fuori sede. La scelta della modalità formativa e-learning di consente di tagliare questi costi.

Sapevi che scienze motorie è una delle facoltà con corsi a distanza? Unicusano, per esempio, ti permette di seguire online le lezioni. Dovrai recarti in sede solo per le lezioni più strettamente legate all’acquisizione delle competenze tecniche relative alle discipline motorie. 

Valuta bene questo percorso perché si tratta di una professione molto soddisfacente, sia svolta in ambito tecnico-amministrativo che in ambito più tecnico-sportivo. Il direttore sportivo, infatti, ha di solito una crescita verticale. Cosa significa? Opera con squadre sempre più importanti e acquisisce ruoli dirigenziali di rilievo sempre maggiore. 

Come diventare direttore sportivo: le qualità indispensabili

La formazione non basta per diventare un buon direttore sportivo. Per svolgere questa professione, sia come manager che come DS tecnico, devi avere una personalità precisa. Sono necessarie, infatti, le seguenti qualità: 

  • propensione alla leadership – capacità di gestire sia i singoli che i gruppi, abilità nel motivare gli altri e nell’assumere l’iniziativa
  • determinazione e prontezza nel prendere le decisioni
  • orientamento all’innovazione e al cambiamento
  • predisposizione al lavoro di squadra
  • autocontrollo e buona capacità di gestione dello stress 
  • alto livello di concentrazione, anche nei momenti di maggior pressione
  • flessibilità e capacità di far fronte agli imprevisti
  • spiccata abilità nell’individuazione e nella valorizzazione delle potenzialità degli altri

Cosa ne pensi? Intraprenderai il percorso formativo per direttore sportivo?

 

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