Nell’ambito sanitario, la figura del logopedista è una delle più richieste e ambite dagli studenti. Nel mondo del lavoro è una delle professioni con il più alto tasso di occupazione: ciò spiegherebbe perché, in occasione dell’anno accademico 2013/14 ben 7.000 studenti abbiano fatto richiesta di accesso.

Questo professionista sanitario svolge un lavoro creativo e stimolante, in grado di migliorare sensibilmente la vita delle persone. Ti senti portato per fare il logopedista? Continua a leggere questa piccola guida, in cui spiegheremo come diventare logopedista e quale percorso affrontare. 

Il ruolo del logopedista

Ritardo linguistico, difetti di pronuncia (dislessia, disfasia, balbuzie, palpeggiamento), ma anche difficoltà di scrittura o di aritmetica sono tutte situazioni che interessano il logopedista. Oltre ai disturbi del linguaggio scritto e orale, il logopedista riabilita anche disturbi neurologici (esempio: morbo di Alzheimer), disturbi dello spettro autistico, supporta i pazienti con sordità, malattie genetiche o neurodegenerative. 

Il logopedista previene, valuta e cura le carenze e i disturbi della comunicazione orale e scritta, nonché i disturbi ad essi associati. Per questo usa giochi o esercizi adatti a ciascun paziente. Svolge inoltre screening e valutazioni, integrando sempre nel suo lavoro la dimensione psicologica, sociale, economica e culturale dei suoi pazienti.

La stragrande maggioranza dei pazienti sono bambini in età scolare con disturbi del linguaggio orale e/o scritto, o affetti da sordità più o meno pronunciata. Tuttavia, anche gli adulti potrebbero aver bisogno di consultare un logopedista, soprattutto in caso di trauma accidentale (CVA) o dopo un intervento chirurgico.

I logopedisti collaborano con altre figure professionali del settore medico e paramedico (fisioterapisti, ortottisti, infermieri, educatori specializzati, terapisti occupazionali, ecc.) sia in studi privati ​​che all’interno di varie strutture (PMI, asili nido, asili nido, servizi ospedalieri, centri medici e psicologici).

Il logopedista può lavorare come dipendente (nel settore pubblico o privato), oppure come libero professionista. Questo lavoro richiede un ottimo senso delle relazioni umane, un buon equilibrio personale e doti di pazienza e ascolto. Per essere sempre aggiornato, il logopedista deve anche formarsi per tutta la vita, seguire nuovi studi e aggiornare le sue conoscenze scientifiche. 

Studi/Formazione per diventare Logopedista

Logopedia fa parte della Facoltà di Medicina e Chirurgia e rientra nelle professioni sanitarie dette “della riabilitazione”. 

Per diventare logopedista è necessario essere in possesso del titolo di laurea triennale in logopedia, un corso che permette di acquisire nozioni di anatomia, fisica acustica, fonazione, linguistica e psicologia. Non è previsto un corso di laurea a ciclo unico come stabilito per le professioni mediche.  

Come entrare a logopedia

Per diventare logopedista è necessario superare il test di ingresso che permette di iscriversi al corso alla facoltà di logopedia. Le facoltà di logopendia in Italia fanno parte della Facoltà di Medicina, pertanto anche questo corso di laurea è a numero chiuso, con pochi posti disponibili per ogni ateneo. Il numero degli studenti ammessi varia di anno in anno, a seconda della regione di appartenenza. 

Per poter superare il test d’accesso è consigliato studiare sui libri appositamente pensati per le professioni sanitarie, preparandosi in particolar modo su cultura generale, biologia, chimica, matematica, fisica, ragionamento logico e genetica. 

Non è facile passare il test al primo tentativo, visto il grande numero di studenti impegnati nella prova. Basti pensare che nel 2019 sono stati 6.562 i candidati per 771 posti disponibili (6.967 per 756 posti nel 2018). Per prepararsi al meglio, una buona idea può essere quella di ricorrere all’aiuto di una piattaforma di e-learning per le professioni sanitarie.

Facoltà di logopedia a numero aperto

In Italia, l’accesso alla laurea in Logopedia è regolato da un sistema di numero chiuso, gestito a livello nazionale. Non esistono quindi corsi di laurea in Logopedia con iscrizione libera o senza test di ammissione. Ogni anno, il numero di posti disponibili viene determinato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), rendendo l’accesso al corso competitivo e limitato.

Cosa si studia a logopedia?

Il piano didattico triennale di logopedia prevede una serie di materie, che vanno dalle neuroscienze alla patologia, dalla medicina specialistica alla psicologia. Ecco un riassunto schematico, che può variare a seconda della facoltà, degli studi per diventare logopedista:

  • anatomia, istologia e fisiologia;
  • biochimica, biologia e genetica;
  • fisica, statistica e informatica;
  • Neurofisiologia;
  • Microbiologia;
  • Otorinolaringoiatria;
  • Filosofia del linguaggio, glottologia e linguistica;
  • Fonetica acustica e articolatoria;
  • Psicologia e pedagogia;
  • Riabilitazione dei disturbi dell’apprendimento;
  • Riabilitazione logopedica;
  • Neuroscienze applicate;
  • Patologia clinica;
  • Diritto sanitario e medicina legale;
  • Riabilitazione psicomotoria. 

Inoltre, sin dal primo anno è previsto un tirocinio pratico formativo che prepara i futuri logopedisti al lavoro con i pazienti.

In quali università studiare logopedia?

Se vuoi studiare logopedia devi sapere che in Italia esistono 26 università pubbliche, per un totale di 856 posti nel 2021. Anche un’università privata, l’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha all’attivo un corso di logopedia, per un totale di 30 posti. Tuttavia, in base al nuovo decreto 2022 del MUR, i posti disponibili potrebbero variare nuovamente.

I corsi di laurea in Logopedia sono presenti nelle università delle maggiori città italiane: Napoli, Parma, Bologna, Pisa, Firenze, Genova, L’Aquila, Messina e molte altre, da nord a sud.

Le maggiori opportunità si hanno a Roma e Milano. A Roma, ad esempio, sono tre gli atenei che propongono corsi di laurea in Logopedia: La Sapienza, che propone ben due  corsi dislocati presso il Policlinico Umberto I e l’ospedale Spolverini di Ariccia e l’Università di Tor Vergata. Sempre a Roma si trova uno dei corsi istituiti dall’Università Cattolica del Sacro Cuore. Chi cerca un corso di logopedia a Milano può iscriversi all’Università Statale di Milano, per un totale di 75 posti dislocati tra Mantova, Milano e il polo Bosisio Parini. 

Non mancano le possibilità per gli studenti del sud: un importante punto di riferimento è rappresentato dall’Università degli Studi di Napoli Federico II, che ha una valida offerta formativa e una serie di servizi che spaziano dagli ambulatori per la diagnosi e la cura delle patologie della voce, parola, udito e linguaggio alle aule multimediali.

Cosa fare per diventare logopedista: serve l’abilitazione?

Prima di rispondere a questa domanda dobbiamo fare un po’ di chiarezza. Il logopedista non è un medico bensì un operatore sanitario. In quanto tale non è inquadrato all’interno dell’Albo dei Medici Chirurgi come accade per le professioni mediche, e non esiste nemmeno un Albo dei logopedisti a cui potersi iscrivere.

Di conseguenza, non esiste un percorso di abilitazione simile a quello previsto per le professioni mediche. L’abilitazione del logopedista consiste nelle 3.000 ore di pratica previste dalla triennale, anche se questo numero può variare a seconda della facoltà. Il laureato può quindi esercitare subito dopo aver conseguito il titolo di studio. 

Dove lavora un logopedista?

Un laureato in Logopedia ha varie opportunità professionali. Può operare sia nel Servizio Sanitario Nazionale e Regionale come dipendente o come libero professionista. È anche possibile lavorare in ambiti diversi come strutture private, istituzioni educative, enti locali, cliniche, centri di riabilitazione, residenze sanitarie assistenziali, ambulatori medici e polispecialistici, oltre a studi riabilitativi o cooperative di servizi. Un logopedista può inoltre dedicarsi alla ricerca, consulenza professionale e didattica, per quest’ultima è richiesta una laurea magistrale.

Quanto guadagna un logopedista?

La determinazione dello stipendio di un logopedista varia a causa della diversità delle opportunità professionali nel campo. La retribuzione è influenzata da vari fattori come l’esperienza lavorativa, il lavoro straordinario e il tipo di istituzione in cui si lavora. In media, uno stipendio mensile per un logopedista può variare da 1.300 a 2.000 euro, con potenziali guadagni superiori. Generalmente, i salari tendono ad essere più alti nel settore privato.

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