Devi organizzare lo studio e ti piacerebbe capire come ripassare velocemente? Studio e ripasso devono andare di pari passo. Non è uno scioglilingua, ma la base di un metodo per risparmiare tempo e prepararsi al meglio per sostenere un esame, un test o una interrogazione. 

La maggior parte degli studenti, infatti, crede che studiare in concomitanza con le lezioni e ripassare solo a ridosso dell’esame sia la strategia migliore da adottare. Non è esattamente così perché tutti noi siamo soggetti alla cosiddetta curva dell’oblio. Questo significa che non appena apprendiamo uno o più concetti tendiamo naturalmente a dimenticarli. Se studi in concomitanza con le lezioni, senza cioè fissare la materia in memoria con un ripasso a poca distanza di tempo, rischi di dimenticare tutto quello che hai appreso. 

Come ripetere per un esame? Organizza il tempo in base ai CFU

La prima cosa da fare per capire come ripassare velocemente è organizzare il tempo a disposizione. Prima di iscriverti all’università devi adottare un metodo di studio. La modalità didattica universitaria è differente da quella delle scuole superiori. 

Se vuoi superare il primo anno senza difficoltà e dare tutti gli esami previsti nel piano di studio, è fondamentale individuare la strategia migliore per studiare. Il ripasso è una componente essenziale per ridurre i tempi di preparazione e ottenere buoni voti e i relativi CFU – crediti universitari. 

Come  forse già sai, i crediti misurano il tempo medio necessario a ogni studente per dare quel dato esame X. Ogni credito equivale a 25 ore e ogni esame presuppone dai 6 ai 12 crediti. Prendi a modello il numero di crediti per farti un’idea di massima delle ore che sarebbe bene dedicare a quell’esame. Cosa significa? Un esame da 6 crediti presuppone 150 ore di studio tra lezioni e preparazione a casa. Una volta sottratte le ore di lezione, ti ritrovi con il numero di ore da dedicare a quell’esame.

Quanto tempo bisogna destinare al ripasso?

A causa della famosa curva della dimenticanza, dovrai suddividere le ore da investire nella preparazione degli esami in questo modo: 30% di ripasso e 70% di studio. 

Poniamo che tu abbia a disposizione 15 giorni per la preparazione del tuo esame. Per fissare bene tutti i concetti nella memoria, devi stabilire almeno 4 giorni di ripasso. In altre parole, la ripetizione dei concetti appresi deve occupare 1/3 delle ore da destinare alla preparazione. 

Come ripassare velocemente? Combina studio e ripasso

Se non hai la strategia giusta, finisci per organizzarti in questo modo: studi per 11 giorni e poi alla fine ripassi per 4 giorni. Non è questo il metodo più efficace. Devi alternare studio e ripasso nella stessa giornata. 

La tua giornata tipo dovrebbe iniziare cioè con il ripasso dei concetti appressi il giorno prima, a cui farai seguire lo studio dei nuovi argomenti. In questo modo impedisci alla curva dell’oblio di entrare in azione perché mantieni sempre freschi i concetti appressi. Senza neppure accorgertene, poi, ripassi molto più velocemente. Immagina, infatti, di dover riprendere degli argomenti in parte dimenticati. Dovrai fare di nuovo riferimento al libro, cercare quel dato concetto che ti sfugge, rileggere un attimo la spiegazione e poi procedere. Come vedi questa modalità ti costringerebbe a investire molto più tempo nel ripasso, rispetto a quello necessario alternando studio e ripetizione. 

Ma come agisce la curva dell’oblio?

La curva dell’oblio è un concetto elaborato dallo studioso Hermann Ebbinghaus alla fine dell’Ottocento. In base ai suoi esperimenti, Ebbinghaus stabilì che l’oblio agisce in maniera molto forte subito dopo aver immagazzinato una data informazione.

Immagina, per esempio, di essere uno studente di scienze della formazione. Devi fare un esame sui disturbi dell’apprendimento e hai appena imparato cos’è la disortografia. Secondo Ebbinghaus, dopo 48 ore perderai il 75% dei concetti appresi su questo disturbo. 

Questa perdita delle informazioni è determinata sia dall’azione del tempo sia dal mancato utilizzo dei concetti acquisiti. In altri termini è possibile contrastare la perdita di memoria con un semplice ripasso (utilizzo dell’informazione). 

Per darti un’idea approssimativa della perdita di memoria a cui andresti soggetto senza ripassare durante lo studio, ti diamo qualche percentuale: 

  • 1 giorno dopo aver studiato senza ripassare dimenticherai il 50% delle informazioni
  • 2 giorni dopo lo studio privo di ripasso perderai l’80% delle informazioni
  • 1 settimana dopo ricorderai solo il 3% delle informazioni (avrai perso il 97% dei concetti)

Come ripetere velocemente e ricordare tutti i concetti studiati

A questo punto ti sveliamo come ripassare velocemente senza essere soggetto alla pericolosa curva dell’oblio. Per ottenere i risultati sperati devi organizzare i cosiddetti cicli di ripasso. Poniamo che il concetto da ripassare sia sempre “cos’è e come si cura la disortografia” e hai a disposizione due settimane per la preparazione dell’esame.  

Per fissare bene il concetto nella tua memoria e sostenere l’esame senza problemi, segui questi cicli di ripasso:

  • primo ripasso dopo 24 ore 
  • un ripasso intermedio dopo 7 giorni 
  • ripasso finale dopo 14 giorni

Quando il professore ti chiederà cos’è la disortografia, risponderai senza esitare un attimo. Ovviamente, questa suddivisione in cicli riguarda tutti gli argomenti del tuo esame. Suddividerai cioè lo studio in blocchi e organizzerai il ripasso di conseguenza, stabilendo una tabella di marcia precisa. Per farsi sì che la strategia funzioni, devi decidere a priori cosa studierai e cosa ripasserai giorno per giorno, in modo da alternare correttamente studio e ripasso e non dimenticare nulla per la strada. 

 

Come ripetere per un esame: utilizza schemi e mappe

Per una buona preparazione non è importante solo la tempistica del ripasso, ma anche la modalità. Una buona strategia prevede l’utilizzo di mappe mentali, schemi, riassunti e appunti. Se studi solo sui testi, il ripasso somiglierà a una sorta di studio bis. Ti ritroverai cioè a riaprire il libro e a mettere in atto un ripasso che assomiglia a una sorta di seconda sessione di studio. Questo metodo non facilita la memoria. La cosa migliore è ripassare utilizzando degli schemi o delle mappe mentali che sintetizzano efficacemente i concetti. 

Usa il metodo del ripasso attivo

Per avere risultati ancora migliori ti consigliamo di preferire un ripasso attivo. Cosa significa? Non dovresti ripetere passivamente quanto hai appreso, ma richiamarlo alla memoria per verificare se hai capito tutto nella maniera corretta. Per ottenere questo risultato puoi usare le flashcards. Non lasciarti spaventare dal nome. Si tratta di semplici bigliettini in cui scrivi la domanda sul fronte e la risposta sul retro. 

Il primo compito consiste cioè nell’individuare dei concetti specifici, formulare una domanda utile a sintetizzarli ed elaborare la risposta giusta. Come vedi, già solo questo lavoro preparatorio delle carte ti consente di fissare nella memoria le varie informazioni apprese. Al momento del ripasso prendi il tuo mazzo di carte, leggi la domanda e dai la risposta. Dopodiché ne verifichi l’esattezza sul retro della carta (non leggerla prima!). 

Per rendere ancora più efficace il metodo, sarebbe bene mescolare le carte senza rispondere in ordine. In questo modo, farai un ripasso che sarà una sorta di simulazione dell’esame, durante il quale non puoi conoscere certo in anticipo l’ordine con cui il tuo professore ti farà le domande. 

Un’altra strategia efficace consiste nel ripetere in coppia insieme a un compagno di studi. Vi incontrate e vi fate le domande a vicenda, simulando ora il ruolo dello studente e ora quello del professore, così da verificare via via l’esattezza delle risposte. 

Allora, cosa ne pensi: adotterai il metodo che ti abbiamo suggerito nella nostra guida “Come ripassare velocemente”?

 

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