Sei in crisi per la scelta universitaria e ti stai chiedendo: come capire se giurisprudenza fa per me? Fai un bel respiro e tranquillizzati. Scegliere la facoltà è un passo da compiere dopo aver riflettuto con calma. Prenditi tutto il tempo che ti serve e valuta le diverse opzioni.

La prima cosa da fare per intraprendere degli studi di diritto è sfatare tutti i luoghi comuni: per studiare giurisprudenza devi avere una grande memoria! Per fare giurisprudenza devi aver frequentato il liceo classico! In Italia ci sono già troppi avvocati e non lavorerai mai! Non finirai mai in cinque anni, tutti gli studenti di giurisprudenza finiscono con 3/4 anni fuori corso! Leggi la nostra guida e scopri come capire se giurisprudenza fa per te. 

Cosa si studia a giurisprudenza? Scopri se le materie ti interessano

Il primo passo della nostra guida “Come capire se giurisprudenza fa per me” è semplice: sai con esattezza cosa studierai e come si articola il corso? A differenza degli altri percorsi, la facoltà di giurisprudenza è a ciclo unico. Devi cioè mettere in conto che il tuo percorso di studi durerà cinque anni. Considera questo aspetto e valuta se sei pronto a investire questo lasso di tempo. 

Possiamo cominciare subito con lo sfatare anche la falsa credenza della durata minima degli studi. Non è vero che gli studenti italiani impiegano almeno 8 anni per laurearsi in giurisprudenza. Secondo una ricerca del consorzio AlmaLaurea risalente al 2017, gli studenti escono dalla facoltà a 26,8 anni. Questo significa che impiegano in media 6 anni e 9 mesi per laurearsi. Ovviamente, non è detto che tu debba rientrare nella media. Ma come vedi, la maggior parte degli studenti non arrivano ai 2 anni fuori corso. 

Detto questo, qui sotto trovi un piccolo elenco con alcuni degli esami che dovrai sostenere: 

  • diritto privato
  • istituzioni di diritto pubblico 
  • economia politica
  • diritto commerciale
  • politica economica
  • diritto amministrativo I e II 
  • informatica
  • diritto tributario 
  • storia del diritto medievale e moderno
  • diritto costituzionale 
  • diritto penale 

Come capire se giurisprudenza fa per te? Fai un piccolo test

Sicuramente hai un’idea di cosa studierai. Sai cioè che ti toccherà diritto privato, civile, penale e così via. Non hai, però, ancora la piena percezione dell’interesse che queste materie possono suscitare. Cosa puoi fare per capire se ti interessano? La legge ha a che fare con concetti fondamentali per noi essere umani, come il diritto alla libertà di pensiero, il diritto alla salute, il diritto alla vita e così via. Puoi iniziare a capire, per esempio, se questi argomenti ti appassionano. Qui sotto, ti mettiamo un piccolo estratto di un intervento della Corte Costituzionale sul diritto all’identità personale degli individui: 

All’articolo 2 la Corte ha ricondotto in primis il diritto all’identità personale, intesa come il diritto a essere sé stesso, con le acquisizioni di idee e di esperienze, con le convinzioni ideologiche, religiose, morali e sociali che differenziano, e al tempo stesso qualificano, l’individuo, identità che costituisce un bene per sé medesima, indipendente dalla condizione personale e sociale, dai pregi e dai difetti del soggetto, di guisa che a ciascuno è riconosciuto il diritto a che la sua individualità sia preservata. 

Leggendo questo stralcio, ti sei subito annoiato e hai desiderato passare oltre? Questa potrebbe essere la spia di scarso interesse. Certo non puoi fermarti a questo piccolo brano. Cerca interventi giuridici di questo tipo e prova a fare dei test su vari argomenti. Se il risultato è sempre di scarso interesse, ti conviene iniziare a valutare altre opzioni. Al contrario se ti è venuta voglia di approfondire, giurisprudenza è la scelta giusta per te. 

A questo punto proviamo a rispondere alle domande più comuni che si pone uno studente alle prese con la domanda come capire se giurisprudenza fa per me?

 

1 – Posso studiare giurisprudenza se ho poca memoria? 

Sì, certo. Lo studio richiesto dalla facoltà non è semplicemente mnemonico. Per studiare diritto devi essere in grado di applicare la logica. Più che la memoria sono fondamentali altre abilità, come la capacità di analisi, il senso critico e la tendenza al ragionamento logico.

Se comprendi la premessa di un argomento, diventa molto più facile ricordare i dettagli e applicarli nei casi pratici. Basta fermarsi un attimo a riflettere sulla natura del diritto. In fondo, la legge è una regolamentazione della vita che nasce dall’osservazione del comportamento di noi umani. Si tratta di una modalità che gli uomini hanno trovato per disciplinare le proprie azioni secondo regole appartenenti alla morale, al senso civico e così via. Tieni presente questo concetto e comprenderai meglio il tipo di studi che dovrai affrontare.

 

2 – Giurisprudenza mi vincola alle solite professioni? 

No, un laureato in giurisprudenza non deve per forza fare l’avvocato, il notaio o il magistrato. Oggi ci sono tante opportunità. Qui sotto, ti mettiamo un piccolo elenco per darti un’idea: 

  • consulente del lavoro
  • giurista d’impresa
  • operatore di borsa
  • agente e perito immobiliare 
  • responsabile della protezione dei dati personali
  • procuratore sportivo
  • funzionario della pubblica amministrazione (previo superamento di un concorso pubblico)
  • commissario di polizia (tramite concorso pubblico)
  • ufficiale della guardia di finanza (tramite concorso pubblico)

 

3 –  Giurisprudenza è più difficile di altre facoltà?

Forse difficile non è il termine giusto. Possiamo dirti, però, che giurisprudenza è una facoltà impegnativa. Tradotto in parole semplici: dovrai studiare parecchio. A questo punto la tua domanda “come capire se giurisprudenza fa per me?” ne fa scaturire un’altra: ti piace studiare?

Se sei uno studente motivato, metodico e appassionato, non troverai giurisprudenza più difficile di altre facoltà. Gli esami sono tanti e le materie articolate e ci vorrà impegno e pianificazione. Per non trasformare lo studio in un trauma devi avere un buon metodo e una buona organizzazione del tempo. Affrontare i cinque anni di percorso universitario sarà più semplice se applichi una strategia e ti aiuti con gli strumenti digitali. Ti saranno utili mappe mentali, metodi per favorire la concentrazione, gruppi di studio e applicazioni digitali per la pianificazione sia dello studio che degli esami. A giurisprudenza cioè devi stabilire un buon calendario con gli esami da dare in modo da evitare di andare fuori corso. 

 

4 – È vero che il tasso di disoccupazione dei laureati è molto alto? 

Secondo i dati di un’indagine AlmaLaurea del 2020, lavora il 40,6% dei laureati a un anno di distanza dal conseguimento del titolo. I disoccupati sono il 18,8%. Quest’ultima percentuale è ricavata dal rapporto tra la forza lavoro e le persone in cerca di occupazione. Come vedi, i dati non sono così negativi. Devi considerare, per altro, che più passa il tempo dal conseguimento del titolo e più la percentuale di occupati aumenta. 

Oggi poi il ventaglio di opportunità lavorative è aumentato notevolmente. Esistono cioè tante professioni alternative perfette per un laureato in giurisprudenza che aumentano il tasso di occupazione medio.

Ora, prova a tirare le somme

Dopo aver letto la nostra guida “Come capire se giurisprudenza fa per me”, puoi tirare le somme, ponendoti alcune domande come quelle qui sotto: 

  • gli argomenti di diritto suscitano il mio interesse?
  • non mi spaventa un percorso di cinque anni?
  • mi piace studiare?
  • ho un senso logico molto sviluppato?
  • non ho paura di una facoltà impegnativa?
  • mi sento più tranquillo per la possibilità di intraprendere diverse carriere professionali? 

Se hai risposto affermativamente a tutti i quesiti in elenco, allora puoi tranquillamente iscriverti alla facoltà di giurisprudenza. 

 

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