Quando si è fuori corso all’Università? La risposta alla tua domanda è apparentemente molto semplice. Uno studente si definisce fuori corso quando non riesce a completare gli studi entro gli anni previsti dalla sua facoltà. Se ti sei iscritto, per esempio, al corso triennale di economia e non riesci a dare la prova finale entro i tre anni, diventi in automatico uno studente fuori corso.Quali sono le conseguenze e cosa comporta? Continua la lettura per avere tutte le informazioni di cui necessiti.  

Quando si è fuori corso all’Università: qualche informazione 

Uno studente acquisisce lo status di fuori corso quando è iscritto all’università per un numero di anni superiore rispetto a quello previsto dal suo corso. Cosa significa? La laurea triennale ha una durata massima pari a 3 anni e 6 mesi. Se non discuti la tesi in questo lasso di tempo e ti iscrivi al quarto anno, diventi uno studente fuori corso. 

La laurea magistrale, invece, ha una durata massima corrispondente a 2 anni e 6 mesi. Se non ti laureai entro questo lasso di tempo e ti iscrivi al terzo anno, acquisisci lo status di studente fuori corso. 

 

Quando si va fuori corso a giurisprudenza? 

Facoltà come giurisprudenza, medicina e architettura sono a ciclo unico. Non è prevista cioè la suddivisione in triennale+magistrale. Il corso di studi ha una durata standard pari a cinque anni. Se ti iscrivi al sesto anno, sei uno studente al primo anno fuori corso. Non riesci a laurearti nei sei anni e ti iscrivi al settimo? Allora sei uno studente al secondo anno fuori corso e così via. 

Come fare per non andare fuori corso? 

È possibile evitare di diventare uno studente fuori corso? Sì, facendo bene tutti i tuoi calcoli temporali. Per spiegare meglio dobbiamo chiarire in cosa consiste esattamente un anno accademico. All’università ogni anno accademico ha una durata pari a 12 mesi. Inizia cioè a ottobre e termina a settembre. Se ti iscrivi all’università nel 2021, il tuo primo anno accademico inizia a ottobre 2021 e si conclude a settembre 2022. 

Ogni anno accademico poi è suddiviso in semestri, che prevedono un periodo dedicato alle lezioni e uno agli esami. Le lezioni cioè si interrompono e vengono programmati gli appelli, che di solito sono 2/3 per singolo corso-materia. Le sessioni d’esame con gli appelli sono tre: gennaio/febbraio (invernale), giugno/luglio (estiva) e settembre/ottobre (autunnale).  

Mettiamo che devi laurearti e prendere il titolo triennale e sei iscritto all’ultimo anno. Nel mese di giugno terminano le lezioni e dai gli ultimi esami che ti mancano. Di solito, le sessioni di laurea sono previste nei mesi di luglio, ottobre, dicembre, febbraio, marzo e aprile. Se riesci a discutere la tua tesi nel mese di aprile, ti sei laureato in corso. A luglio, infatti, scattano le sessioni di laurea dell’anno accademico successivo. 

Studente ripetente e studente fuori corso sono la stessa cosa? 

No, non si tratta della stessa cosa. Oltre allo studente fuori corso, infatti, esiste quello ripetente.

Il fuori corso è uno studente che ha seguito regolarmente le lezioni, ha partecipato alle attività didattiche ma non è riuscito ad acquisire tutti i CFU necessari perché, semplicemente, non ha dato gli esami. Lo studente ripetente, invece, ha una posizione diversa. I regolamenti didattici dei singoli atenei possono includere delle precise regole di sbarramento per l’iscrizione agli anni successivi. Poniamo che tu sei iscritto al primo anno e non sei in regola con quanto previsto dal regolamento didattico della tua facoltà. Cosa succede? Puoi iscriverti al secondo anno con lo status di: 

  • ripentente, vale a dire di studente che non ha acquisito tutte le frequenze previste per quel determinato anno
  • fuori corso intermedio, vale a dire di studente che ha seguito tutti i corsi del primo anno e acquisito le frequenze, ma non ha dato tutti gli esami indispensabili per ottenere il numero di CFU che consente l’iscrizione all’anno successivo

Se appartieni a una di queste categorie, ti iscrivi al secondo anno ma in maniera condizionata. L’iscrizione condizionata viene gestita dai singoli atenei con dei termini precisi. Questo significa che una volta rispettati i termini, la tua iscrizione viene regolarizzata. In altre parole, sei ripetente quando non hai seguito tutti i corsi. Vieni così iscritto come ripetente all’anno successivo, con l’obbligo di seguire i corsi che hai saltato in parte o totalmente in precedenza. 

Cosa succede quando si è fuori corso?

Quando si è fuori corso all’università si paga una penale. Si corrispondono cioè le normali tasse a cui viene aggiunta una somma extra. Nella stragrande maggioranza degli atenei questa penale si aggira sui 100 euro. 

In realtà, potrebbe cambiare anche l’importo delle tasse. Gli studenti fuori corso potrebbero cioè incappare in un aumento della retta. Tutte queste informazioni sono contenute nel regolamento dell’ateneo di iscrizione. Conviene, quindi, controllare sempre con attenzione tutte le indicazioni riguardanti anche gli aspetti burocratici ed amministrativi, in modo da non ritrovarsi con qualche brutta sorpresa. 

Per quanto riguarda, invece, gli esami è possibile sostenerli senza problemi negli appelli appositi. Non vige, tra l’altro, l’obbligo di seguire nuovamente i corsi. Se ti rendi conto già durante il primo anno di essere in affanno, puoi chiedere di iscriverti come studente ripetente. In questo modo hai la possibilità di fare gli esami nelle sessioni normali e di riportarti in pari, senza trascinarti la difficoltà fino a sforare con i tempi e finire per diventare uno studente fuori corso. 

 

Studente fuori corso, niente bonus laurea

Di solito gli atenei tendono a premiare gli studenti che si laureano in corso. Viene cioè concesso un punto aggiuntivo al voto di laurea. Purtroppo, andare fuori corso significa perdere questa possibilità. 

Qualche consiglio per evitare di andare fuori corso

Laurearsi in corso non è un’impresa impossibile. Nella maggior parte dei casi, gli studenti non riescono a rispettare i tempi a causa di una scarsa motivazione o della mancanza di un metodo di studio. Nella prima situazione è necessaria una pausa. Bisogna fermarsi per capire i motivi dell’assenza di stimolo. Non c’è niente di male nell’ammettere di aver sbagliato nella scelta della facoltà. È sempre possibile cambiare e intraprendere un nuovo percorso con più entusiasmo. 

Nel secondo caso, invece, la risoluzione del problema è più immediata. Lo studio universitario è uno studio a tempo. Devi cioè avere sempre ben presente quanti mesi hai a disposizione, quali sono i tuoi impegni e come distribuirli in quel lasso di tempo. Essere organizzato è l’unico modo per rispettare le scadenza e laurearti entro i tempi prestabiliti. 

Ecco a te, qualche piccolo consiglio per aiutarti a evitare di diventare uno studente fuori corso: 

  • pianifica lo studio giorno per giorno. Aiutati con le tante applicazioni apposite che facilitano la gestione degli impegni 
  • trova un metodo di studio efficace (mappe mentali, teach to learn, tecnica del pomodoro e così via)
  • evita le full immersion i giorni immediatamente a ridosso dell’esame
  • crea dei gruppi di studio e confrontati con gli altri studenti. Fare rete è importante all’università perché ti consente di studiare meglio e in meno tempo
  • sfrutta al massimo le lezioni. Prendi sempre appunti e sistemali al termine della lezione o al massimo il giorno dopo così da poter contare sulla freschezza delle nozioni apprese. Rileggi gli appunti della lezione prima di quella successiva in modo da rinfrescare la memoria
  • simula gli esami esercitandoti con le prove degli anni precedenti
  • ritagliati i tuoi momenti di svago perché sono fondamentali per evitare di deprimerti e per studiare con maggiore motivazione

 

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