Sono giorni che il binomio CFU università ti perseguita? I crediti formativi universitari o CFU non sono nulla di complicato. La definizione più semplice è la seguente: si tratta di uno strumento per misurare le ore di apprendimento e di studio individuale richieste per superare un esame universitario. 

Certo, queste poche righe non bastano. Allora per capire davvero di cosa stiamo parlando, prosegui la lettura della nostra piccola guida qui sotto. 

Come funzionano i crediti universitari

I crediti formativi universitari sono stati introdotti con il decreto ministeriale numero 509 del 3 novembre 1999. Prima di questa data gli esami universitari erano suddivisi in semestrali ed annuali. Il principio alla base sia dei semestri/annualità che dei CFU è lo stesso: stabilire la difficoltà dell’esame e, di conseguenza, il tempo necessario a uno studente per prepararsi in quella determinata materia. 

I CFU, però, sono una sorta di evoluzione con cui si è voluto stabilire un peso omogeneo da attribuire al lavoro di apprendimento di ciascuno studente in termini di ore. A cosa corrisponde, infatti, un CFU all’Università? A 25 ore. Facciamo un esempio. Un esame da 6 crediti è una prova per la quale sono necessarie 150 ore. Per padroneggiare quella data materia X sono cioè indispensabili 150 ore, grazie alle quali lo studente Mario Rossi riuscirà a superare la prova. 

CFU e voti sono la stessa cosa?

No, crediti formativi e voto non vanno confusi. Se oggi ti iscrivi all’Università e sostieni un esame, il professore valuta ancora la tua preparazione in trentesimi. Questo significa che può attribuirti un voto da 18 a 30. E se poi sei proprio molto bravo, ottieni un 30 e lode. 

Se superi l’esame con un voto X, ottieni anche i CFU corrispondenti. Per ogni anno accademico devi arrivare a 60 crediti che corrispondono a 1500 ore. Come abbiamo visto nel paragrafo precedente, i CFU indicano il carico di lavoro “teorico” previsto perché uno studente medio ottenga i risultati di apprendimento richiesti dalla sua facoltà. In altri termini, i crediti definiscono la quantità di lavoro e il voto definisce la qualità di quel lavoro. Riassumendo: 

  • laurea triennale – 180 CFU
  • laurea magistrale – 120 CFU

Un discorso diverso va fatto per le lauree a ciclo unico, che possono avere una durata pari a 5 o a 6 anni. Nel primo caso sono richiesti 300 crediti distribuiti in un massimo di 30 esami, mentre nel secondo caso sono previsti 360 crediti suddivisi in un massimo di 36 esami. Sono lauree a ciclo unico le facoltà di medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria, medicina veterinaria, farmacia, chimica e tecnologia farmaceutiche, architettura e giurisprudenza. 

 

CFU universitari: cosa sono gli OFA?

Quando ti iscrivi all’università, dovrai sostenere una prova. Alcune facoltà sono a numero chiuso e il superamento del test iniziale è indispensabile per l’iscrizione. In altri casi, però, la prova d’ingresso è solo una verifica che serve per valutare la preparazione iniziale dello studente. 

Immagina di aver scelto ingegneria elettronica e informatica L-8. Prima di iscriverti dovrai sostenere un test che serve a verificare le tue conoscenze in materie come matematica e fisica. Il tuo bagaglio di conoscenze scolastiche, infatti, deve essere tale da permetterti di seguire i corsi senza problemi. Unicusano, per esempio, sottopone agli aspiranti studenti di ingegneria elettronica un test costituito da 30 domande. Ti basta rispondere correttamente a 15 quesiti per superare la prova. 

Se rispondi solo a 8 domande, per esempio, potrai comunque iscriverti ma ti vengono assegnati degli OFA, obblighi formativi aggiuntivi. Questo significa che prima dell’inizio delle lezioni ordinarie del primo anno dovrai colmare i tuoi debiti. Di solito, si colmano seguendo dei corsi appositi e sostenendo la relativa prova finale. 

Ovviamente, i test d’ingresso e la soglia per il superamento variano da facoltà a facoltà e da ateneo ad ateneo. 

Convalida crediti universitari: la prassi da seguire

Il sistema dei CFU all’università è stato introdotto anche per favorire la mobilità degli studenti. Non sempre la scelta universitaria risulta corretta al primo tentativo. Ti sei iscritto pensando di fare un determinato percorso e poi scopri che ti interessa tutt’altro. 

In questi casi è un gran peccato abbandonare gli studi e perdere il lavoro fatto. Non è detto che non si possa rimediare a una falsa partenza. Cambi facoltà, trovi un percorso più in linea con i tuoi interessi e le tue aspirazioni e ti laurei a pieni voti. 

Grazie ai CFU, tra l’altro, è possibile lasciare una facoltà e iniziarne una nuova senza perdere i crediti e senza, di conseguenza, allungare troppo i tempi. In che modo? Devi attivare la procedura di riconoscimento dei crediti formativi, che ti consente di mantenere i tuoi CFU nel passaggio da una facoltà all’altra o da un ateneo all’altro. 

Riconoscimento CFU Università: i regolamenti didattici 

Facciamo un semplice esempio pratico. Poniamo che ti sei iscritto a psicologia e poi hai deciso di passare a una laurea umanistica dopo aver sostenuto un certo numero di esami. Devi rivolgerti all’ateneo e compilare dei moduli appositi per il riconoscimento dei crediti. Non è detto che tu debba necessariamente rivolgerti all’ateneo in cui sei già iscritto. Puoi cioè inviare la documentazione di riconoscimento anche a un’altra università. 

Una commissione apposita valuta la tua richiesta e stabilisce quanti crediti riconoscerti, secondo delle procedure descritte nel regolamento didattico del singolo ateneo. Questa è la prassi stabilita dal Decreto Ministeriale numero 270 del 22 ottobre 2004, articolo 5 – comma 7. 

Lo stesso procedimento si adotta anche per percorsi di studio iniziati all’estero. Puoi chiedere cioè il riconoscimento dei crediti ottenuti nelle università europee. Per la conversione le commissioni utilizzano le tabelle ECTS, sistema europeo di trasferimento dei crediti, fornito dalle stesse università. Di solito, 1 ECTS corrisponde a 1 CFU

Questa opzione è molto importante perché ti permette di fare le tue scelte con maggiore serenità. Iscriversi all’università subito dopo aver terminato le superiori è un passo importante. Non tutti hanno le idee chiare e sognano di fare il medico o l’avvocato da quando erano in fasce. Sapere che hai sempre a disposizione una opzione di riserva in caso di scelta sbagliata ti consente di decidere con più tranquillità. 

Come ottenere crediti in caso di attività lavorativa

Non hai per niente le idee chiare e hai bisogno di una pausa per riflettere? Se pensi di volerti prendere una pausa più o meno lunga dopo le superiori per iniziare a lavorare, non devi necessariamente abbandonare l’idea di iniziare comunque un percorso universitario. 

L’articolo 14 della legge numero 240 del 2010 stabilisce che gli atenei riconosciuti dal MIUR, come Unicusano, possono trasformare in crediti le capacità e le esperienze professionali maturate dagli iscritti. Cosa significa? Se hai lavorato e hai la possibilità di certificare la tua esperienza professionale, le università possono attribuire alle qualifiche acquisite un massimo di 12 CFU. Ovviamente l’esperienza deve essere davvero qualificata. Se hai un diploma di geometra e hai esercitato la professione per qualche anno e poi ti iscrivi a ingegneria civile, per esempio, puoi richiedere il riconoscimento dei crediti. Gli anni di lavoro vengono riconosciuti in termini di CFU anche in base alla congruenza tra l’attività svolta e le finalità e gli obiettivi del corso di studi scelto. 

CFU per attività extracurriculari

Infine, c’è un altra possibilità ancora per vedersi riconosciuti dei CFU. Esistono tutta una serie di attività per le quali puoi richiedere il riconoscimento dei crediti formativi: 

  • abilità linguistiche e informatiche, come il certificato ECDL – European Computer Driving License
  • laboratori
  • tirocini
  • seminari
  • convegni

La modalità dei CFU all’Università ti permette davvero di avere tante possibilità di formazione. Puoi laurearti, per esempio, e poi richiedere il riconoscimento dei crediti per una seconda laurea. 

 

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