Stai pensando al tuo futuro e ti piacerebbe capire come diventare consulente del lavoro? Questo professionista si occupa della gestione del personale di aziende pubbliche e private. Si tratta di un lavoro molto dinamico, che prevede il contatto con tante persone diverse. Se sei interessato alle tematiche riguardanti il lavoro e ti piace stare a contatto con gli altri, questa professione potrebbe essere perfetta per te. 

Consulente del lavoro: cosa fa

Prima di spiegarti come diventare consulente del lavoro, vogliamo darti un quadro completo delle mansioni di questi professionisti. Per capire se questo ruolo fa per te, infatti, devi sapere quali sono le attività di un consulente. Ecco a te un piccolo elenco dei compiti che svolge quotidianamente: 

  • gestione del personale – redazione assunzioni, contratti, convezioni, cessazioni di rapporti di lavoro
  • elaborazione paghe mensili e contributi 
  • gestione degli adempimenti previdenziali e assicurativi del personale 
  • fornitura di consulenza tecnica in materia di lavoro (risoluzione di problemi contrattuali e gestione delle relazioni con INAIL, INPS e non solo)
  • consulenza tecnica in sede di contenzioso in caso di questioni come controversie individuali e collettive, ispezioni e redazioni di ricorsi
  • consulenza tecnica di ufficio o di parte nel corso dei processi riguardanti questioni lavorative

Il consulente del lavoro può fornire tutti questi servizi in studi professionali o in aziende private. In quest’ultimo caso si tratta di società medio-grandi che hanno gli uffici del personale interni. 

Come diventare consulente del lavoro laurea

Per avviarsi alla carriera di consulente ti basta conseguire un titolo triennale. I corsi di laurea più indicati sono: 

  • Economia aziendale e management – classe di laurea L-18
  • Economia – classe di laurea L-33
  • Scienze politiche – classe di laurea L-36

Se vuoi continuare gli studi e proseguire con la laurea magistrale, puoi completare il tuo percorso scegliendo i seguenti corsi: 

  • Scienze economiche – classe di laurea LM-56
  • Scienze delle pubbliche amministrazioni – classe di laurea LM-63
  • Scienze economico-aziendali – classe di laurea LM-77

Puoi intraprendere la carriera di consulente anche con la laurea a ciclo unico in giurisprudenza. 

 

Conoscenze indispensabili per fare il consulente

Per essere un buon consulente del lavoro devi avere una serie di conoscenze tecniche che ti consentano di gestire il personale di un’azienda. Come diventare un consulente del lavoro? Acquisendo il giusto bagaglio di conoscenze in:

  • diritto del lavoro, sindacale e tributario
  • economia aziendale
  • sistemi retributivi e scadenze fiscali
  • normativa previdenziale e pensionistica
  • diritto pubblico e privato
  • elementi di ragioneria e di normativa fiscale e tributaria
  • procedure di gestione del personale
  • elementi della normativa sulla tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori  
  • tecniche di gestione contabile e finanziaria

Oltre alle conoscenze tecniche, un consulente del lavoro deve avere anche delle qualità personali che lo rendano adatto al lavoro. È necessaria, per esempio, una notevole flessibilità in modo da affrontare emergenze, imprevisti e novità. Se i cambiamenti ti spaventano e preferisci la routine, per esempio, valuta bene la scelta di intraprendere la carriera di consulente. 

La flessibilità, però, non basta perché questo ruolo prevede una certa accuratezza e precisione per la redazione dei diversi adempimenti. È richiesta, inoltre, una buona capacità di pensiero logico-analitico per comprendere le situazioni, valutarne le conseguenze e stabilire la giusta catena di cause ed effetti. Infine, sarebbe bene avere una propensione al contatto umano e un buon livello di empatia. Una delle mansioni del consulente del lavoro, infatti, consiste nel trovare soluzioni personalizzate per il singolo lavoratore. 

Come si diventa consulente del lavoro: il tirocinio 

Il secondo passo dopo la laurea è il praticantato. Una volta conseguito il titolo triennale o magistrale, selezioni uno studio di consulenti che ti permetta di svolgere un tirocinio della durata di 18 mesi. Nel periodo di praticantato sono richieste almeno 20 ore settimanali di presenza nello studio del consulente affidatario, che deve essere ovviamente iscritto regolarmente all’albo. 

Grazie a questa modalità è possibile davvero immergersi negli aspetti quotidiani del lavoro e capire in cosa consiste l’attività del consulente del lavoro. 

 

Il tirocinio da consulente durante l’università

È consentito svolgere i primi sei mesi del praticantato anche durante l’ultimo anno del proprio corso di studi universitari. In questo caso sei tu a valutare questa opzione. Ti conviene cioè fare il tirocinio e preparare contemporaneamente gli esami? Se ritieni che sia la soluzione migliore per accorciare i tempi, allora percorri la strada del tirocinio durante l’ultimo anno di università. 

Se poi vuoi fare un’esperienza all’estero, ti basta attivarti per individuare professionisti di altri paesi abilitati all’esercizio della professione di consulente del lavoro oppure dotati di un titolo equivalente. Non potrai, però, svolgere l’intero tirocinio di 18 mesi all’estero. Sono consentiti, infatti, solo 6 mesi. 

L’esame di Stato per consulenti 

Dopo il tirocinio devi sostenere un esame di Stato. In caso di esito positivo ottieni un certificato di abilitazione all’esercizio della professione, rilasciato dall’ispettorato regionale del lavoro. 

Le sessioni di esame sono annuali e sono gestite da una commissione territoriale costituita da 3 consulenti del lavoro, designati dal Consiglio Nazionale, da un capo dell’ispettorato regionale del lavoro competente per il territorio, da un direttore di una sede provinciale dell’INPS e da un direttore dell’INAIL della regione interessata. 

L’esame prevede una prova scritta e un colloquio orale. Lo scritto consiste in un tema sul diritto del lavoro e sulla legislazione sociale e in una prova teorico-pratica in materia di diritto tributario. Per lo svolgimento delle prove scritte è possibile consultare i dizionari e i testi di legge non commentati autorizzati dalla commissione. 

Il colloquio orale, invece, verte sulle seguenti materie: 

  • diritto del lavoro
  • legislazione sociale
  • diritto tributario
  • elementi di diritto privato, diritto pubblico e diritto penale
  • nozioni generali sulla ragioneria
  • rilevazione del costo del lavoro 
  • formazione del bilancio

Iscrizione all’albo professionale dei consulenti del lavoro

La nostra guida su come diventare consulente del lavoro sta quasi per concludersi. Dopo aver superato l’esame di Stato, infatti, devi semplicemente registrarti nell’albo professionale. Ti iscrivi in un albo provinciale, ma puoi esercitare l’attività in tutto il territorio nazionale. 

Per iscriverti mandi solo una richiesta contenente i seguenti documenti: 

  • certificato di cittadinanza italiana
  • certificato autentico o autenticato di abilitazione all’esercizio della professione
  • certificato autentico o autenticato del titolo di studio
  • certificato del casellario giudiziario, di buona condotta morale e civile e del godimento dei diritti civili
  • due fotografie di cui una autenticata
  • documenti del domicilio professionale
  • ricevuta del versamento per l’iscrizione

A questo punto, puoi iniziare la tua attività. Come consulente del lavoro sei comunque tenuto alla formazione continua. La norma prevede l’obbligo del raggiungimento di almeno 50 crediti formativi ogni due anni. 

Lo stipendio di un consulente del lavoro

Prima di prendere la decisione definitiva e di seguire tutto l’iter formativo per diventare consulente del lavoro, ti forniamo un ultimo dato su cui riflettere. 

È una buona professione anche dal punto di vista economico? I dati dei principali siti di settore consentono di fare una stima dello stipendio annuale che si aggira sui 22 mila euro lordi. Ci riferiamo chiaramente a un consulente alle dipendenze di uno studio professionale o di un’azienda privata. I guadagni cambiano nel caso in cui il consulente è titolare o socio di uno studio. Se l’attività è avviata con un buon numero di clienti, si possono superare anche i 62 mila euro lordi all’anno. 

Dopo aver letto la guida, hai le idee più chiare? Intraprenderai tutto il percorso per diventare un consulente del lavoro?

 

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