Stai pensando di cambiare università? Se non ti trovi bene, la facoltà non ti piace o non riesci a organizzare lo studio come vorresti, non devi incaponirti. Spesso, perseverare con scarsa convinzione può essere controproducente, soprattutto in termini di tempo. Ti ritrovi cioè a girare in tondo e a sprecare mesi preziosi. In questi casi la soluzione migliore è cambiare facoltà o ateneo. Ricominciare partendo da zero, infatti, potrebbe aiutarti a raggiungere i risultati sperati al momento dell’iscrizione all’università.  

Cambiare università: trasferimento da un ateneo all’altro

Hai già valutato con calma i pro e i contro di un trasferimento di ateneo? Queste sono decisioni da prendere con calma. Se ci hai già riflettuto e sei convinto, la prima cosa da fare è andare a leggere i regolamenti dell’ateneo. Devi cioè spulciare sia quello della tua università che quello dell’università in cui vuoi trasferirti. Tempi e modalità del trasferimento, infatti, sono riportati nei singoli regolamenti. 

Dopo aver acquisito queste informazioni, cerca di capire quando richiedere il passaggio in base alle rate da pagare. In linea di massima gli atenei aprono i procedimenti per cambiare università tra agosto e settembre e li chiudono intorno al 31 ottobre. Ovviamente, ogni ateneo ha le proprie date specifiche. 

Di solito, i termini non sono neppure così rigidi. In caso di richiesta con motivazioni fondate, per esempio, è possibile una proroga dei termini fino al 31 dicembre. Se richiedi il trasferimento dopo la data prevista dal regolamento, potresti trovarti a pagare una piccola mora. 

Trasferimento ad altro ateneo: la procedura

Ti stai chiedendo qual è la procedura pratica per cambiare università? In realtà, la richiesta è molto semplice. Qui sotto trovi i vari passi da seguire: 

  • compili un modulo apposito da consegnare in segreteria. Alcune università gestiscono la pratica in modalità telematica, evitandoti i tempi di attesa negli uffici. Nel modulo dovrai specificare i dati del nuovo ateneo di destinazione, il numero di esami già sostenuti e i dati anagrafici
  • pagamento di una tassa di congedo. Modalità e importi variano da ateneo ad ateneo

Alcuni atenei concedono un certo numero di giorni di ripensamento. Ti danno cioè la possibilità di ritirare senza problemi la domanda di trasferimento. Si tratta di una buona opzione perché potresti cambiare idea e avere così la possibilità di annullare la richiesta. Solitamente in questi casi, però, non ti viene rimborsata la tassa di congedo già pagata. 

 

Trasferimento di ateneo: fai molta attenzione ai tempi

La cosa più importante in questo tipo di procedura sono i tempi. Alcune università stabiliscono che gli studenti non hanno più diritto a sostenere esami e a usufruire dei servizi della facoltà dopo il pagamento della tassa di congedo.

Poniamo che tu voglia cambiare università dopo aver dato un ultimo esame. Hai fretta perché i tempi stringono e decidi di avviare la procedura prima di sostenere l’esame. Se il tuo ateneo sospende il tuo status di studente dopo il pagamento della tassa di congedo, non potrai più dare quell’esame. Avrai così buttato via tutto il tempo impiegato a prepararti e sarebbe davvero un peccato. Ecco perché devi controllare con attenzione i regolamenti che trovi sul sito della tua università, in modo da agire secondo le modalità e i tempi giusti. 

Passare da telematica a statale e trasferirsi da statale a telematica

Hai sperimentato la formazione e-learning e la trovi più congeniale al tuo modo di studiare? Sei iscritto a un’università telematica e per motivi logistici devi passare a una statale?
Puoi effettuare entrambi i passaggi. Cosa significa? Non hai limiti nella scelta del tuo percorso universitario e puoi trasferirti da una telematica a una statale e da una statale a una telematica. La procedura è sempre la stessa, vale a dire modulo di richiesta e pagamento di una tassa di congedo. In alcuni casi potrebbe essere necessario anche un nulla osta dell’università di destinazione. 

Ovviamente, la procedura va a buon fine quando tutte le tasse dell’università di provenienza risultano pagate. Non puoi cioè richiedere il trasferimento se non sei in regola con la retta. Prima di avviare tutto l’ter, devi quindi saldare eventuali arretrati e poi procedi con la richiesta di passaggio. 

Passare da università telematica a statale e viceversa: riconoscimento degli esami

Uno degli altri punti da verificare con attenzione nel passaggio da un ateneo all’altro è l’eventuale convalida degli esami già sostenuti. Se hai già dato degli esami, è un peccato perdere tutto il lavoro fatto. Cambiare università non significa buttare al vento gli sforzi compiuti fino al momento della decisione. Puoi richiedere, infatti, il riconoscimento dei CFU già maturati. 

Hai qualche dubbio e sei indeciso? Prova a farti fare una valutazione dei crediti dall’università di destinazione che hai scelto. Unicusano, per esempio, offre questo servizio. Ti basta compilare un modulo per richiedere una prima valutazione e capire quanti CFU ti verranno riconosciuti. Questo passaggio è importante, soprattutto se hai dato un certo numero di esami e non sei più una matricola. Non è detto cioè che il trasferimento avvenga nel corso del primo anno. Sapere in anticipo quanti esami ti verranno convalidati ti consente di fare la tua scelta in maniera più pragmatica e razionale. 

Come funziona la convalida degli esami?

Per ottenere la convalida bisogna presentare una certificazione degli esami sostenuti. Di solito, i criteri per il riconoscimento sono i seguenti: 

  • stesso settore disciplinare tra la materia del corso di arrivo e quella del corso di partenza 
  • similarità dei programmi di studio e dei testi/manuali previsti per sostenere l’esame

Di norma, tra l’altro, la convalida si effettua in presenza dello stesso numero di crediti. Cosa significa? Poniamo che l’esame X è valutato 8 crediti nell’università di partenza e 10 crediti in quella di arrivo. In una situazione come quella appena descritta, l’ateneo di arrivo può prevedere una compensazione da parte dello studente. In altre parole, dovrai integrare i 2 crediti mancanti.  

Se la situazione è contraria, vale a dire l’esame X è valutato 10 crediti nell’università di partenza e 8 in quella di arrivo. I 2 CFU in eccesso potrebbero essere usati in compensazione per il riconoscimento di altre materie, a patto che i programmi siano comunque affini. Chiaramente, il tipo di iter adottato dipende dal singolo ateneo. 

In realtà,  ti abbiamo fatto questo piccolo esempio per dimostrarti come cambiare università non significa necessariamente provocare un allungamento dei tempi per ottenere la laurea. La convalida degli esami, infatti, ti consente di non ripartire proprio da zero. E cosa succede per il voto? Le università convalidano la votazione riportata sui documenti consegnati dagli studenti al momento della richiesta di passaggio. 

 

Cambiare università: facoltà a numero chiuso/aperto

Prima di lasciarti vogliamo chiarire un ultimo dubbio. Se opti per il trasferimento e la facoltà di destinazione prevede la prova di ingresso a numero chiuso, devi sostenerla prima del passaggio. Per ottenere il trasferimento, infatti, dovrai superare il test. In presenza di esito positivo, l’ateneo di destinazione rilascia il nulla osta e autorizza il tuo passaggio. 

E se la facoltà di destinazione è a numero aperto ma prevede un test di ingresso valutativo non vincolante? In questo caso la procedura è diversa. L’università di destinazione, infatti, controlla il tuo percorso universitario e, dopo la verifica, stabilisce se devi sostenere il test oppure essere esonerato. 

Allora, ti sono chiari tutti i passaggi per richiedere il cambio di università?

 

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