Vuoi capire a cosa serve il certificato degli esami sostenuti? Si tratta di un documento che viene richiesto spesso in ambito lavorativo e didattico. Se devi partecipare, per esempio, a un concorso pubblico per il quale sono richieste competenze specifiche, potresti essere tenuto a inviare questo tipo di documentazione. Per saperne di più continua la lettura della nostra guida. 

Certificato esami universitari sostenuti: in cosa consiste?

Non esiste un unico certificato degli esami sostenuti. Questo documento è disponibile in diverse versioni a seconda dell’utilizzo a cui è destinato. Ci sono cioè certificati con l’elenco completo degli esami sostenuti e i relativi CFU (crediti formativi universitari) e certificati che riportano l’elenco degli esami, i CFU e anche i voti in trentesimi di ciascuna prova. 

Questo tipo di documentazione, tra l’altro, è diversa dal certificato di laurea semplice. Quest’ultimo, infatti, attesta soltanto il possesso della laurea triennale o della laurea magistrale e viene rilasciato dall’ateneo in cui hai seguito il tuo percorso di studi. Il certificato di laurea, tra l’altro, non ha una scadenza. La sua validità è cioè illimitata nel tempo. 

Come richiedere il certificato storico esami

La procedura da seguire per avere il  certificato degli esami sostenuti è semplicissima. Devi solo andare in segreteria con un documento d’identità e farne richiesta. Ricordati di portare con te la marca da bollo da apporre sul documento. 

In linea di massima questo è l’iter previsto dalle università. In ogni caso, prima di recarti in segreteria e metterti pazientemente in fila allo sportello, verifica sempre la procedura stabilita dal tuo ateneo. Ci sono anche università che hanno snellito le pratiche amministrative e consentono di sbrigare tutto via telematica, così da permetterti di non sprecare tempo in attesa. 

Nel caso tu non possa andare di persona e la procedura avvenga in sede, il ritiro del certificato può essere effettuato da una persona di tua fiducia (un amico, un familiare, un collega), munita di delega. 

 

Come ritirare il certificato con la delega? 

La persona che hai incaricato di ritirare il certificato esami universitari sostenuti deve presentarsi in segreteria con la marca da bollo e un proprio documento d’identità. Non solo, deve avere con sé: 

  • copia del documento d’identità del delegante
  • delega scritta firmata dal delegante

Come si scrive una delega in questi casi? Allora, le deleghe per il ritiro di documenti sono tra le più diffuse e devono contenere i seguenti dati: 

  • dati anagrafici completi sia del delegante sia del delegato (nome e cognome, data e luogo di nascita, codice fiscale e indirizzo di residenza)
  • autorizzazione a ritirare un determinato documento
  • data e firma del delegante

Qui di seguito, trovi un fac simile di una delega per il  certificato degli esami sostenuti

Il/La sottoscritto/a … nato/a …. il … residente in Via…. CAP … Città…. Codice Fiscale….Documento di identità numero….. rilasciato da….. il …..

DELEGA

il/la sig./sig.ra…. nato/a …. il … residente in Via…. CAP … Città…. Codice Fiscale….Documento di identità numero….. rilasciato da….. il …..

a ritirare il certificato degli esami sostenuti.

Luogo e data

Firma del delegante

Documento di esami universitari: cos’è l’autocertificazione?

Tutto quello che hai appena letto sul certificato degli esami universitari sostenuti è valido in caso di richiesta da parte di un ente privato. Cosa significa? Se devi consegnare il documento a un’azienda, un’associazione o un istituto privato, allora segui passo passo la procedura che ti abbiamo spiegato nei paragrafi precedenti. 

Le cose cambiano, invece, se il documento ti serve per la pubblica amministrazione. L’articolo 15 della legge 183 del 12/11/2011 stabilisce che nei rapporti con le amministrazioni statali sono valide le autocertificazioni. Questo significa che dovrai essere tu stesso a scrivere un documento in cui dichiari di avere sostenuto tot esami.  

 Come si scrive un’autocertificazione? 

Il certificato degli esami sostenuti e l’autocertificazione sono due documenti diversi. Il primo ha una veste ufficiale in quanto viene rilasciato dall’ateneo in cui hai dato gli esami e conseguito la tua laurea. Il secondo, invece, è una dichiarazione scritta e firmata da te, che in questo caso sei il dichiarante. Attenzione, però, il contenuto deve corrispondere al vero. L’autocertificazione, infatti, può essere soggetta a sanzione nel caso in cui contenga delle informazioni false. L’articolo numero 76 del D.P.R numero 445 del 28/12/2000 stabilisce: 

  • 1. Chiunque rilascia dichiarazioni mendaci, forma atti falsi o ne fa uso nei casi previsti dal presente testo unico è punito ai sensi del codice penale e delle leggi speciali in materia.
  •  2. L’esibizione di un atto contenente dati non più rispondenti a verità equivale a uso di atto falso. 

Come vedi devi stare molto attento e citare la legge che ti abbiamo appena indicato nella tua autocertificazione. 

Esempi di autocertificazione con gli esami universitari sostenuti

Se non hai la più pallida idea di come andrebbe scritta la tua autodichiarazione, ti proponiamo qui di seguito un piccolo esempio. Dovrai sempre ricordarti di citare la legge numero 76 e di sottolineare di essere conscio delle conseguenze legali delle tue dichiarazioni. Non solo, va menzionata anche la legge sulla privacy e la conseguente autorizzazione al trattamento dei dati personali per le finalità specifiche per cui ti è stato richiesto il documento.  

Il/La sottoscritto/a…. nato/a … il … residente a    in  via ….

consapevole delle sanzioni penali previste dall’art. 76 del D.P.R 28/12/00 n. 445 in caso di dichiarazioni mendaci e della decadenza dei benefici eventualmente conseguenti al provvedimento emanato sulla base di dichiarazioni non veritiere, di cui all’art. 75 del D.P.R. del 28/12/00 n. 445; ai sensi e per gli effetti dell’art. 47 del citato D.P.R. 445/2000; sotto la propria responsabilità

DICHIARA di aver sostenuto i seguenti esami: 

Elenco con descrizione esame – data – voto – crediti 

Crediti totali ottenuti:….. 

FIRMA

Il sottoscritto dichiara inoltre, ai sensi dell’art. 13 del Decreto Legislativo n.196 del 30 giugno 2003, di essere stato informato che i dati personali contenuti nella presente dichiarazione saranno trattati, anche con strumenti informatici, esclusivamente nell’ambito del procedimento per il quale la presente dichiarazione viene resa.

Poniamo che tu sia iscritto alla facoltà di economia e abbia concluso la triennale. Nella dichiarazione scriverai un elenco degli esami di questo tipo: 

  • Economia aziendale – 20/01/2021 – 28/30 – 9 CFU
  • Economia politica – 12/03/201 – 25/30 – 9 CFU
  • Statistica –  18/04/2021 – 27/30 – 6 CFU 

E continuerai così per tutti gli esami sostenuti. Questo tipo di documento ha una duplice modalità di invio. Puoi cioè consegnarlo a mano all’ente che lo ha richiesto oppure inviarlo per via telematica. Le amministrazioni pubbliche, infatti, sono tenute ad accettarlo anche nella seconda modalità. Tra l’altro, l’autocertificazione non necessita dell’applicazione della marca da bollo. Devi, però, allegare una fotocopia della tua carta d’identità. In caso di invio telematico cioè mandi entrambi i documenti. 

Certificato degli esami sostenuti per l’estero

Hai bisogno di un certificato per un’azienda o un ente straniero? La cosa migliore da fare è informarsi presso l’ente estero, perché di solito i documenti per i paesi stranieri necessitano della firma autografa. Se l’ente vuole proprio questo tipo di documento, nella richiesta da presentare al tuo ateneo devi specificare che si tratta di un documento per l’estero con firma autografa. Dovrai poi pagare la marca da bollo e seguire una procedura leggermente diversa, perché per la legalizzazione bisogna recarsi in prefettura. 

In realtà, è possibile anche il rilascio gratuito senza marca da bollo di un documento internazionale denominato Diploma supplement, disponibile in versione bilingue in italiano e in inglese. Si tratta di un documento che contiene una descrizione della laurea e degli esami. È un certificato costruito su un modello standard suddiviso in 8 punti e sviluppato dalla Commissione Europea.  

Allora, hai finalmente le idee chiare sul certificato e sulla prassi da seguire?

 

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