Stai per iscriverti e vuoi sapere come funzionano i voti all’università? Il sistema universitario è molto diverso da quello scolastico e la valutazione degli esami universitari è notevolmente diversa rispetto ai voti delle scuole superiori. Non solo: oltre al punteggio esami universitari, cambia anche il modo in cui si sostengono gli esami. Sapevi, per esempio, che esistono cosiddette sessioni? Ogni anno accademico prevede tre diverse sessioni, in cui vengono fissati gli appelli degli esami. Di solito, la sessione d’esame invernale (prima) coincide con i mesi di gennaio e febbraio, quella estiva (seconda) con i mesi di giugno e luglio e quella autunnale (terza) con il mese di settembre. Questo significa che dovrai dare i tuoi esami nei tre periodi appena elencati. Continua a leggere questa guida per sapere come funzionano i voti università, dove, tra l’altro, hai persino una possibilità di cui non godevi alle scuole superiori: rifiutare un voto troppo  basso. 

Voti esami universitari: CFU e voti sono la stessa cosa?

La votazione all’università e i CFU sono cose diverse.

Ogni esame all’università prevede un certo numero di CFU – Crediti formativi universitari. I crediti sono rappresentati da un numero, con cui si indica il carico di lavoro tradotto in ore e previsto per la preparazione di quella data materia. Per lavoro si intendono le lezioni e lo studio privato necessario a ciascuno studente per acquisire una padronanza tale dell’argomento da presentarsi davanti al docente e affrontare la prova scritta o orale. Un CFU corrisponde a 25 ore. Un esame da 9 CFU, per esempio, prevede uno studio pari a 225 ore.

Il voto dell’esame, invece, scaturisce dal giudizio personale del professore. Dopo aver valutato il test scritto o il colloquio orale, il professore attribuisce un voto da 18 a 30 ai suoi studenti. Come puoi vedere, quindi, CFU e voti sono due cose distinte. Se hai una conoscenza così approfondita della materia da aver fatto un’ottima impressione, il professore ti premia con la lode. Il voto massimo a cui è possibile aspirare all’università corrisponde cioè al 30 e lode. 

Valutazione esami universitari: la scala dei voti

La scala ECTS (European Credit Transfer System) è stata creata per armonizzare i sistemi di valutazione accademica in Europa. Questo sistema facilita il riconoscimento dei crediti e delle valutazioni degli studenti che studiano all’estero, come nel caso del programma Erasmus. Funziona come un meccanismo di conversione standardizzato e affidabile, permettendo una corrispondenza chiara tra i voti ottenuti in diverse istituzioni educative.

Per quanto riguarda i criteri di valutazione, i voti vengono assegnati in base a scale definite. In Italia e nell’Unione Europea, la scala è divisa come segue:

  • Da 1 a 17: giudizio di “insufficiente”;
  • Da 18 a 23: giudizio di “sufficiente”;
  • Da 24 a 26: giudizio di “discreto”;
  • Da 27 a 28: giudizio di “buono”;
  • Da 29 a 30: giudizio di “ottimo”;
  • Un punteggio di 30 con lode è classificato come “eccellente”.

Voti all’università: in cosa consiste la media? 

Sicuramente ti sarà capitato di sentir parlare di media, ma a cosa corrisponde esattamente? Prima di addentrarci nell’argomento, dobbiamo fare una precisazione. La media dei voti degli esami universitari serve a un unico scopo: definire il voto finale di laurea. 

Quando ti presenterai davanti alla commissione per discutere la tua tesi, dovrai cioè aver calcolato la tua media che costituisce il voto di partenza. Poniamo che la tua media sia pari a 100. I professori della commissione valuteranno tesi e discussione e ti assegneranno dei punti che andranno a sommarsi a quello iniziale. Di solito, si attribuiscono dai 3 ai 9 punti, con delle piccole differenze da ateneo ad ateneo. Se la commissione ti concede, per esempio, 4 punti per la tesi, il tuo voto di laurea corrisponderà a 104. 

 

Come si calcola la media dei voti universitari

Esistono due tipi di medie dei voti all’università, vale a dire quella aritmetica e quella ponderata. Nel tuo caso, nuovo ordinamento universitario, dovrai calcolare la media ponderata di tutti i punteggi esami universitari. Giusto per chiarezza, quella aritmetica prevede una semplice operazione. Si fa la somma dei voti e poi si divide per il numero di esami sostenuti. Questo calcolo non è più valido oggi perché, oltre al voto e al numero degli esami, devi tenere conto anche dei CFU. 

Ecco, come va calcolata la media ponderata. Moltiplichi il voto in trentesimi di ogni esame per il numero di CFU corrispondente a ciascuna materia. Sommi tutti i risultati delle moltiplicazioni e dividi il numero finale per crediti totali. 

 

  • voto esame 1 x crediti esame 1 + voto esame 2 x crediti esame 2 + voto esame 3 x crediti esame 3 …  / numero crediti complessivo

 

Facciamo un piccolo esempio per spiegarti meglio. Poniamo che tu abbia dato tre esami e voglia calcolare la tua media: 

  • esame 1: voto 26 – 6 CFU
  • esame 2: voto 30 – 9 CFU
  • esame 3: voto 25 – 9 CFU

Media ponderata: 

  • [(26×6) + (30×9) + (25×9)] / 24 (crediti complessivi dei tre esami sostenuti) = (156 + 270 + 225) / 24 = 27, 1

 

La tua media è cioè del 27,1. Per calcolare il voto di laurea di partenza devi moltiplicare la tua media per 110, il voto di laurea massimo ottenibile, e dividere il risultato per 30 (punteggio massimo ottenibile per un esame universitario):

 

  • Media di laurea = (media ponderata x110) /30

 

Di solito questa media è normalizzata ai due decimali. Se la tua media ponderata dovesse essere del 27, ad esempio, il tuo voto di laurea sarà pari a 99, vale a dire il risultato di (27×110) /30. 

Si possono rifiutare i voti all’università?

In linea di massima è possibile rifiutare un voto troppo basso. Se il professore ha intenzione di assegnarti il minimo e quel 18 va ad abbassare notevolmente la tua media, puoi decidere di rifiutare il voto e presentarti alla sessione successiva. 

Non esiste una vera e propria regolamentazione in merito. Le singole università fanno chiarezza sull’opzione del rifiuto nei propri regolamenti didattici. Ci sono cioè atenei che consentono di rifiutare un voto troppo basso e atenei che non contemplano questa opzione. In questo secondo caso cioè non hai alcuna possibilità di studiare nuovamente quella data materia per cercare di alzare il voto. 

 

Quante volte si può rifiutare un voto d’esame?

Di solito, si può rifiutare un voto una sola volta per singola materia. Se al secondo tentativo ottieni sempre il voto minimo per un’esame all’università, hai un’unica possibilità: accettare il 18. 

Ci sono, però, atenei che lasciano ai professori ampia discrezionalità sul numero di volte in cui uno studente può rifiutare un voto. Cosa significa? In queste università il docente ha la facoltà di consentirti di rifiutare per due volte un voto troppo basso. 

Non essendoci una vera e propria legislazione in merito, spesso gli studenti si rivolgono al garante, soprattutto nei casi in cui l’ateneo non prevede la possibilità del rifiuto. Il garante svolge un ruolo di vigilanza e opera nell’interesse degli studenti. Puoi rivolgerti a questa figura, infatti, per segnalare problemi, abusi, ritardi o situazioni di mancato rispetto dei termini stabiliti nel regolamento didattico. 

C’è, però, un’altra situazione in cui devi per forza accettare il 18. Se il professore ha già verbalizzato il tuo voto di esame, la possibilità di rifiutare decade automaticamente. 

Conviene rifiutare i voti all’università?

Non possiamo darti una risposta valida per tutti, perché il rifiuto del voto è una scelta molto personale. Indubbiamente, se sei riuscito ad avere una media alta, sarebbe davvero un peccato abbassarla. Prima di rifiutare un voto, però, devi valutare con calma una serie di aspetti, tra cui il tempo e la difficoltà della materia. 

Rifiutare un voto all’università allunga per forza di cose i tempi. Dovrai capire cosa è andato storto, quali aspetti non hai approfondito a sufficienza, cosa ti è risultato poco chiaro e così via. È vero hai già studiato, ma non puoi limitarti a un semplice ripasso della materia X visti i risultati poco esaltanti ottenuti. Per preparare di nuovo quell’esame sarà cioè necessario del tempo aggiuntivo, che sottrarrai alle altre materie. 

Puoi permetterti di investire quel tempo in più? Se sei a buon punto con gli esami e con la preparazione delle altre materie, potresti rifiutare il voto e presentarti alla sessione successiva. Al contrario se la tua situazione non è così rosea, la soluzione migliore potrebbe essere quella di accettare il voto e concentrarti sugli altri esami per ottenere ottimi voti e provare a contenere l’effetto negativo di quel 18 sulla tua media.

Come vedi prima di rifiutare un voto, bisogna prendere in considerazione diversi fattori. Ovviamente, devi anche conoscere bene la tua media. Il nostro consiglio è di aggiornare sempre la media dopo ogni esame, così da prendere le decisioni più giuste per te. 

Votazione università: come funzionano gli esami?

La procedura dell’esame universitario varia in base alla tipologia dell’esame, che può essere scritto, orale, o una combinazione di entrambi. Le domande poste dai professori si basano sul programma del corso e sui testi di studio raccomandati. Per gli studenti che frequentano regolarmente le lezioni, prepararsi all’esame può essere più agevole: è utile prestare attenzione ai temi sottolineati dal professore durante le lezioni e prendere nota degli argomenti su cui si insiste maggiormente. Un altro metodo efficace è informarsi sulle domande frequentemente poste dal docente, sia assistendo a precedenti sessioni d’esame sia chiedendo informazioni a studenti che hanno già sostenuto quell’esame.

Per gli studenti non frequentanti, l’approccio richiede un’attenzione particolare. Spesso i docenti suggeriscono testi supplementari per coloro che non assistono alle lezioni. È consigliabile prendere appuntamento con il docente durante il suo ricevimento per discutere direttamente il programma d’esame e chiarire eventuali dubbi sugli argomenti da studiare. Questo può aiutare a orientarsi meglio nella preparazione dell’esame.

Voti universitari: a cosa serve il libretto?

Un elemento fondamentale nella carriera universitaria è il libretto accademico, rilasciato agli studenti al momento dell’immatricolazione. Nonostante l’evoluzione tecnologica stia portando alla graduale sostituzione del libretto cartaceo con soluzioni digitali come badge e dispositivi elettronici, questo documento mantiene ancora un ruolo significativo in molte istituzioni accademiche. Il libretto funge da documento ufficiale per l’identificazione dello studente e la conferma della sua iscrizione all’università.

All’interno del libretto, sono registrati dettagli come le informazioni personali dello studente, il corso di laurea seguito, e l’elenco delle attività accademiche e dei risultati ottenuti negli esami. Gli studenti sono tenuti a portare con sé il libretto durante gli esami e devono custodirlo con attenzione. In caso di smarrimento, è necessario segnalarlo immediatamente alle forze dell’ordine e informare l’università per ottenere un duplicato del documento.

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