Stai facendo la ricerca scienze della formazione primaria sbocchi? Questo percorso universitario ti consente di lavorare nella scuola pubblica, nelle scuole private e in quelle paritarie. Se pensi di iscriverti a questa facoltà, hai sicuramente la vocazione per l’insegnamento e sogni di lavorare tra i banchi delle scuole elementari oppure nelle aule delle scuole dell’infanzia insieme ai bambini più piccoli. 

Qui di seguito, trovi una guida completa che ti aiuterà a fare chiarezza sulla facoltà di scienze della formazione primaria e sugli sbocchi lavorativi. 

Scienze della formazione primaria sbocchi lavorative: informazioni sulla facoltà

Prima di descrivere la carriera possibile con la laurea in scienze della formazione primaria, vogliamo darti qualche informazione aggiuntiva sulla facoltà. Si tratta di un percorso quinquennale che prevede l’iscrizione solo per gli studenti che superano il test di ingresso. 

La prova si svolge nella stessa data in tutti gli atenei italiani. Di solito, ti ritroverai a fare il test di ingresso nel mese di settembre. 

I test variano da università a università. Il MIUR, infatti, stabilisce solo gli argomenti e la struttura, ma poi ogni ateneo definisce in autonomia la prova. L’esame è costituito da domande a risposta multipla riguardanti le seguenti aree: 

  • competenza linguistica e ragionamento logico
  • cultura letteraria, storico-sociale e geografica
  • matematica e scienze

Se superi il test, puoi iscriverti e iniziare un percorso che prevede esami per un totale di 300 CFU. Studierai materie come: 

  • pedagogia generale e sociale
  • antropologia culturale
  • sociologia dell’educazione
  • metodologie e didattiche attive
  • didattica dell’italiano
  • fondamenti di matematica e didattica della matematica 
  • psicologia della disabilità e dell’integrazione
  • innovazione didattica e tecnologie educative
  • pscicopatologia dello sviluppo 
  • psicologia clinica e discipline igienico sanitarie 
  • metodi e didattiche delle attività motorie
  • didattica e pedagogia speciale 

Facoltà di scienze della formazione primaria sbocchi lavorativi: l’insegnamento

Rispondiamo ora alla tua domanda “scienze della formazione primaria sbocchi?”. Questa facoltà viene definita abilitante. Cosa significa? Una volta concluso il percorso e discussa la tesi di laurea, sei abilitato direttamente all’insegnamento. 

Puoi cioè sostenere i concorsi pubblici per entrare di ruolo nella scuola pubblica e inserirti nelle graduatorie per avere gli incarichi periodici. A differenza delle altre facoltà universitarie cioè, scienze della formazione primaria favorisce un accesso privilegiato all’insegnamento. In altre parole non sei tenuto a sostenere nessuna prova concorsuale abilitante post laurea. 

Potrai inserirti subito nel mondo del lavoro come insegnante della scuola dell’infanzia o insegnante delle scuola primaria. 

 

LEGGI ANCHE – Quali sono le lauree abilitanti per l’insegnamento?

Insegnante scuola dell’infanzia

Se decidi di seguire questo percorso, ti occuperai di bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni in scuole pubbliche e paritarie. I livelli occupazionali variano da regione e regione, ma in generale sono buoni. Qui sotto, trovi un elenco delle principali mansioni di questa figura: 

  • organizzazione delle varie attività educative e didattiche indirizzate all’apprendimento e alla socializzazione
  • elaborazione di programmi pensati per stimolare lo sviluppo dei bambini e favorirne l’autonomia e la creatività 
  • preparazione della continuità educativa con la successiva scuola primaria 
  • partecipazione all’elaborazione e all’attuazione del POF – Piano dell’Offerta Formativa della scuola

Quando guadagna un’insegnante dell’infanzia?

Lo stipendio delle maestre è soggetto ad aumenti periodici calcolati sull’anzianità di servizio. Secondo il contratto scuola, le integrazioni sono previste ogni cinque anni. Nel primo periodo di occupazione percepirai uno stipendio pari a 1871 euro lordi all’anno. 

Si tratta comunque di una professione molto soddisfacente sia dal punto di vista umano che da quello professionale. Qui sotto, trovi la tabella dei diversi aumenti previsti mano a mano che aumentano gli anni di anzianità di servizio: 

  • 2.050 euro lordi al mese dai 9 ai 14 anni di servizio
  • 2.246 euro lordi al mese dai 15 ai 20 anni di servizio
  • 2.399 euro lordi al mese dai 21 ai 27 anni di servizio
  • 2.609 euro lordi al mese dai 28 ai 34 anni di servizio
  • 2.724 euro lordi al mese oltre i 35 anni di servizio

Queste soglie sono identiche sia per gli insegnanti della scuola dell’infanzia che per quelli della scuola primaria (elementari). 

Insegnante delle scuola primaria

Preferiresti insegnare nella scuola primaria? In questo caso ti occuperesti di bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni. Le tue mansioni sarebbero quelle elencate qui sotto: 

  • trasmettere conoscenze e abilità fondamentali per lo sviluppo dei bambini
  • progettare l’attività didattica 
  • contribuire a stilare e strutturare il POF – Piano dell’Offerta Formativa della scuola
  • elaborare la programmazione didattica con l’indicazione degli obiettivi e della metodologia didattica adottata
  • partecipare alle riunioni degli organi collegiali della scuola 

Scienze della formazione primaria lavoro: l’insegnante di sostegno

Ti piacerebbe lavorare con i bambini che presentano problemi cognitivi e di sviluppo? Allora, la tua professione ideale è quella dell’insegnante di sostegno. 

La laurea in scienze della formazione primaria, però, non conferisce l’abilitazione immediata anche per questo ruolo, come accade nel caso della materna e della primaria. Una volta terminato il percorso universitario e discussa la tesi, devi seguire un corso formativo aggiuntivo. Si tratta del cosiddetto TFA, un corso di specializzazione incentrato su materie come pedagogia e didattica speciale. Il corso si tiene in una serie di atenei, autorizzati direttamente dal MIUR. La durata del TFA è annuale e prevede il raggiungimento di 60 crediti formativi universitari. 

Si tratta, per altro, di un corso teorico-pratico che include un tirocinio di ben 300 ore. In questo modo avrai l’opportunità di sperimentare mansioni e ruolo di un insegnante di sostegno e di comprenderne meglio tutti i meccanismi. 

Purtroppo, il TFA non è ad accesso libero. Per poterlo frequentare e aprirti la possibilità di diventare insegnante di sostegno devi superare un test di ingresso. Ogni anno il ministero pubblica il bando con i posti disponibili nelle varie università italiane. Se sei fermamente intenzionato a lavorare nel settore del sostegno, scegli l’ateneo e ti prepari a sostenere il test. 

Sbocchi lavorativi scienze della formazione primaria: educatore prima infanzia

Professionista nell’ambito dell’educazione infantile, interagisce con neonati e bambini fino ai 3 anni, nonché con i loro nuclei familiari. Attraverso un metodo basato sul gioco, mira a promuovere lo sviluppo della socialità, della creatività e dell’indipendenza nei più piccoli. Esistono diverse tipologie di enti, sia pubblici che privati o appartenenti al settore sociale, quali ludoteche, aree gioco assistito, nidi d’infanzia, spazi ludici, centri famiglia e strutture residenziali per l’infanzia, che offrono opportunità di impiego in questo campo.

Lavori dopo scienze della formazione primaria: orientatore

Specialista in orientamento, sviluppa percorsi di formazione e carriera supportando individui sia nel contesto accademico sia lavorativo, particolarmente durante periodi di transizione. Si occupa di assistere studenti esitanti nella scelta del loro percorso educativo, così come professionisti in cerca di una nuova direzione nella loro carriera. Questo ruolo richiede una profonda comprensione delle esigenze personali, delle motivazioni, delle abilità, delle ambizioni e delle predisposizioni degli assistiti, al fine di fornire una consulenza mirata e efficace.

Scienze della formazione primaria sbocchi: dati occupazionali

I livelli occupazionali dei laureati in scienze della formazione primaria sono molto buoni. Secondo il rapporto AlmaLaurea relativo al 2016, infatti, l’88% dei neolaureati trova un’occupazione a un anno di distanza dal conseguimento del titolo universitario. 

Il tasso aumenta ancora di più con il trascorrere del tempo. A cinque anni dalla laurea, infatti, lavora il 96,4% dei laureati. 

È ottima anche la tipologia di contratto. Si tratta di un percorso che espone poco alla precarietà. I laureati, infatti, si ritrovano di solito a firmare contratti a tempo indeterminato. A cinque anni dalla laurea, l’83% dei laureati ha firmato un contratto stabile a tempo indeterminato. 

 

Tutele e diritti dei contratti pubblici come insegnante

Lavorare per il settore pubblico consente di godere di tutta una serie di tutele e di garanzie. Un insegnante, per esempio, ha diritto a 8 giorni all’anno per partecipare a concorsi ed esami, a 3 giorni di permesso retribuito per motivi personali e a 15 giorni, sempre di permessi retribuiti, in caso di matrimonio. Non solo, ogni docente deve avere per contratto 32 giorni di ferie retribuite all’anno. 

In caso di malattia, inoltre, il docente può conservare il suo posto di lavoro per un periodo pari a 18 mesi. Se la malattia è particolarmente grave, è possibile ottenere il prolungamento del periodo di conservazione del posto per altri 18 mesi.

 

Scienze dell’educazione e della formazione e scienze della formazione primaria

Ti lasciamo con un piccolo chiarimento. Spesso, ci si confonde tra scienze dell’educazione e della formazione e scienze della formazione primaria. La prima è una facoltà a numero aperto che consente di accedere alla professione di educatore e di lavorare in asili nido, ludoteche e così via. Come vedi si tratta di un percorso distinto da quello di scienze della formazione primaria. 

 

Credits immagine: IgorVetushko/DepositPhoto.com